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Avere successo nella vita: riflessioni, fattori chiave e le trappole da evitare

    Avere successoRaggiungi il successoDiventa una persona di successo
    Sono tutte espressioni ripetute di frequente nei contenuti dedicati alla crescita personale e non solo. Il termine successo sembra essere onnipresente: nei media tradizionali o sui social alcune incredibili storie di successo prendono spazio, attirano l’attenzione, alimentano lo storytelling promozionale e si insinuano, talvolta subdolamente, nei nostri pensieri e nell’immaginario collettivo.
    Ma cosa significa davvero avere successo nella vita? Come possiamo ottenere il successo che desideriamo? E cosa determina il successo di una persona?
    Oggi vorrei tentare di rispondere proprio a queste domande e sottolineare il grande errore che dovremmo tutti evitare in materia di successo e realizzazione personale.

    Cosa vuol dire avere successo?

    Partiamo come sempre dalle basi, per rispondere a una prima domanda fondamentale: cosa vuol dire avere successo?

    Rimanendo a un primissimo livello di significato, possiamo affermare che avere successo significa raggiungere gli obiettivi che ci siamo prefissati in un determinato campo o settore della nostra vita.

    Questa definizione, seppur abbastanza vaga, riesce ad abbracciare una dimensione importante ma spesso sottovalutata: il relativismo del successo. Persone diverse avranno interpretazioni differenti di cosa vuol dire raggiungere il successo.

    💡 Per approfondire, leggi il mio articolo Obiettivi da raggiungere: come sceglierli efficacemente.

    Nel mio caso, non amo molto questa parola perché la società e i media in genere sembrano veicolare un’immagine univoca di successo e che si traduce il più delle volte in componenti alquanto effimere: avere soldi, essere giovani e belli, avere migliaia di follower sui social, viaggiare in posti esotici e quant’altro.

    A credere tutto ciò che vediamo in televisione e sui social, il successo sarebbe quasi sempre legato alla luce dei riflettori, ai segni esteriori di ricchezza, al raggiungimento di obiettivi grandiosi. Ma siamo sicuri che è proprio così?

    Il successo tra felicità e realizzazione personale

    Dicevo che non amo molto la parola successo, perché la trovo ormai ambigua e alquanta inflazionata. Allo stesso tempo credo che nell’ambito di un percorso di crescita personale, la volontà di ottenere dei successi nella vita sia estremamente importante.

    Per questo motivo ho voluto dedicare la prima parte del libro che sto per pubblicare a tre temi che sono per me strettamente legati: felicità, successo e realizzazione personale.
    Il mio scopo è quello di veicolare un’immagine diversa del successo e legarlo a dimensioni più intime e personali.

    Spiegandomi meglio, credo fermamente che avere successo significhi essenzialmente essere felici e realizzarsi nella vita. Essendo una persona molto ambiziosa, per anni ho inseguito degli obiettivi professionali, senza chiedermi il vero perché e perdendo di vista la scopo supremo di ogni percorso di vita e di crescita: la felicità. Con la maturità e il bagaglio di esperienze di oggi, ho capito che il vero successo nella vita è essere felici.

    Allo stesso tempo, successo e realizzazione personale sono intimamente legati. Nel senso che ciò che conta davvero è far sbocciare il nostro potenziale, sentirsi soddisfatti della nostra vita e diventare la migliore versione di noi stessi. E per riuscirci, va da sé che non abbiamo assolutamente bisogno di fama, ricchezza, bellezza e simili.

    Il successo tra felicità e realizzazione personale

    La trappola del successo all’americana e della retorica anti-materialista

    Ci tengo a precisare un aspetto: non critico assolutamente chi si prefigge l’obiettivo di fare carriera o diventare ricco e/o famoso. Come detto, ognuno è libero di interpretare la parola successo come meglio crede e di dedicare tempo e energie agli scopi che possono renderlo felice. Sarebbe ipocrita da parte mia criticare questi aspetti, anche perché raggiungere una certa agiatezza economica e avere una bella carriera sono state due molle importanti nella mia vita soprattutto nel decennio post-università.

    Allo stesso tempo, vorrei segnalare due trappole altrettanto insidiose in cui possiamo cadere quando si parla di successo.

    Prima trappola: concentrarsi esclusivamente sul successo all’americana

    Ciò si traduce spesso spesso nel desiderio di imitare persone di successo come Elon Musk nel mondo imprenditoriale, Lady Gaga in quello della musica, Cristiano Ronaldo nel calcio, Stephen King nel campo editoriale e Chiara Ferragni sui social.

    Gli scaffali di self-help delle librerie americane sono colmi di libri che ti insegnano a ottenere successo e a diventare milionari, mentre sul web pullulano i corsi su come ottenere milioni di follower sui social. E per quanto il modello del self-made men all’americana abbia i suoi lati positivi e il suo fascino incontestabile, è necessario prendere un po’ di distanza da questo visione troppo legata ai soldi, alla fama e agli aspetti materiali.

    Seconda trappola: cedere alla retorica anti-materialista

    Si tratta di una visione che rigetta tutti gli aspetti materiali del successo, diffondendo il messaggio che i soldi, la fama e la carriera non contano o che addirittura sono la fonte di ogni male. Sulla stessa frequenza, troviamo affermazioni un po’ da favoletta del tipo: bisogna accontentarsi di quello che siamo e abbiamo e che le uniche cose importanti sono immateriali come l’amore, l’amicizia, la spiritualità, la cultura…

    La necessità di trovare un equilibrio

    Personalmente mi sono sempre tenuto a distanza da questi 2 visioni limitanti del successo: sono il primo a dire che ciò che il successo materiale non ci aiuta a essere felici, ma allo stesso tempo credo che prefiggersi certi obiettivi a livello finanziario e lavorativo sia vitale per una persona. Anche perché se non abbiamo una certa stabilità e serenità economica, tutto il resto sarà più complicato.

    È innegabile che dobbiamo essere grati e riconoscenti per ciò che già siamo e abbiamo, ma allo stesso tempo se vogliamo tirar fuori la migliore versione di noi stessi, non possiamo adagiarci e accontentarci troppo. È necessario, dunque, trovare un equilibrio tra questi due estremi.

    💡Leggi l’articolo I soldi fanno la felicità? E bastano davvero 75.000 € all’anno?

    Cosa determina il successo di una persona?

    Un’altra questione interessante riguarda l’esistenza di un eventuale formula del successo. Ancora una volta, internet è pieno zeppo di contenuti che ci spiegano gli ingredienti e le abitudini che hanno determinato il successo di alcuni personaggi famosi e che hanno raggiunto grandi traguardi nella vita.

    Un’analisi interessante è quella fornita da Malcom Gladwell nel suo best-seller Fuoriclasse. Dopo aver analizzato le storie di successo di coloro che hanno raggiunto le vette del proprio campo, Gladwell indica che dietro il loro successo troviamo un mix di fattori diversi quali la fortuna, la data e il luogo di nascita, le opportunità ottenute, la famiglia di provenienza, la determinazione e la quantità di tempo dedicata al raggiungimento dei propri obiettivi.

    Questa visione ha il merito di indicarci una grande verità: alcuni risultati eccezionali sono raggiunti grazie alla combinazione di fattori interni alle persone (per esempio l’impegno, le capacità e la determinazione) e i fattori esterni (il contesto sociale, le opportunità e quel pizzico di fortuna che non guasta mai).

    La vera chiave per avere successo

    La naturale conseguenza di questo discorso è che non esiste una formula chiavi in mano per il successo. Alcuni fattori sfuggono al nostro controllo e dobbiamo tenere conto dell’imprevedibilità che regna nelle nostre esistenze (come ben spiega anche Taleb nel suo libro Il cigno nero. Come l’improbabile governa la nostra vita).

    Allo stesso tempo, non dobbiamo attribuire un ruolo troppo importante a fattori esterni come la fortuna. Ciascuno di noi, infatti, può e deve concentrarsi su ciò che può controllare per raggiungere i propri obiettivi, come lavorare sodo, essere determinati e avere pazienza. In questo senso, possiamo applicare al successo uno degli insegnamenti dello stoicismo e in particolare di Epitteto che nel suo Manuale ci spiega che dobbiamo concentrarci sulle cose che sono in nostro controllo e non badare troppo alle altre.

    L’importanza di grinta, perseveranza e determinazione

    In questo senso, sono profondamente d’accordo con il messaggio principale trasmesso da Angela Duckworth nel suo libro Grinta. Il potere della passione e della perseveranza. La psicologa americana spiega che uno degli elementi chiave del successo è quel misto di determinazione, tenacia e perseveranza che lei definisce grit (la versione originale del suo libro si chiama proprio Grit, un termine di cui la traduzione italiana Grinta non riesce a cogliere tutte le sfumature).

    Questa visione è di sicuro legata alla mia storia personale: se nella vita ho raggiunto quei piccoli e grandi risultati che mi ero prefissato, penso che sia dovuto proprio alla mia capacità di impegnarmi a fondo e per lungo tempo a perseguire un obiettivo. E se riconosco di essere stato aiutato anche da eventi fortuiti, credo che un’altra componente essenziale nel mio percorso sia stata quella di aver saputo sfruttare le opportunità che mi si presentavano e prendere le buone decisioni al momento giusto.

    Solo per citare un esempio, all’inizio della mia carriera ho rinunciato a un lavoro sicuro e un contratto a tempo indeterminato, per lasciare Napoli e iniziare quasi da zero in Francia (spinto anche dalla volontà di vivere con la ragazza che sarebbe poi diventata mia moglie e la madre dei miei figli).

    A tal riguardo penso che leggere, studiare e lavorare per migliorarsi sia molto importante per capire come sfruttare le opportunità che si presentano nella vita (o come crearle noi stessi) e prendere decisioni corrette quando necessario. La lettura, l’apprendimento e la crescita personale stimolano, infatti, la riflessione, ci aprono la mente e ci rendono più intelligenti.

    Credere in se stessi per avere successo

    Un altro elemento che mi sembra importante è la fiducia in sé stessi: senza autostima e convinzione di avere i mezzi per farcela sarà molto arduo conseguire i risultati che vogliamo ottenere. Ancora una volta credo che l’impegno e la voglia e capacità di imparare possano essere una delle chiavi di volta per avere più fiducia e autostima. Se ci sentiamo più preparati, crederemo di più in noi stessi. È solo una pista perché la mancanza di autostima è un tema complesso che esula dagli obiettivi di questa riflessione.

    💡 Per approfondire, leggi la mia sintesi di Psicocibernetica di Maxwell Maltz

    L’errore da non commettere

    Al di là di tutti le considerazioni che possiamo fare sul successo, vorrei sottolineare un errore che si rischia molto spesso di commettere. Si tratta di un’altra trappola: inseguire un successo che esiste soprattutto negli occhi negli altri. Abbiamo visto che il successo è qualcosa di personale: per alcuni sarà legato a dimensioni materiali come fama, bellezza e ricchezza, per altri a dimensioni più spirituali e immateriali come avere una bella famiglia, un lavoro che ama o il tempo per dedicarsi alle proprie passioni.

    Non c’è nulla di giusto e sbagliato in questi obiettivi e modi di intendere il successo. Se vogliamo diventare benestanti o ricchi, l’importante è volerlo per noi stessi, per ciò che questo obiettivo potrà portarci nella vita. Non perché vogliamo che gli altri ammirino la nostra ricchezza. Discorso identico per la carriera: se come nel mio caso avere un lavoro stimolante e con tante responsabilità ci fa stare bene, allora ben venga. Non dovremmo tuttavia inseguire sogni di carriera o gloria, solo per sentirci importanti agli occhi degli altri. E potremmo fare tanti altri esempi riguardo la fama e la bellezza.

    Il vero successo deve essere allineato con i nostri valori interni e con ciò che desideriamo veramente. A mio avviso, il fine ultimo dovrebbe essere realizzare il nostro potenziale e renderci felici. Altrimenti non serve a nulla e sarà totalmente instabile e effimero.

    Non appoggiare la scala del successo alla parete sbagliata…

    Avere successo - Copertina

    A tal proposito, rileggendo un libro qualche tempo fa mi sono imbattuto in una bellissima frase dello scrittore Joseph Campbell:

    “Non c’è forse niente di peggio che raggiungere la cima della scala e scoprire di essere sulla parete sbagliata”.

    — Joseph Campbell:

    Nella vita ci sono tante pareti su cui salire. Il successo non è uguale per tutti, lo abbiamo detto. Per questo credo che sia di vitale importanza fermarsi un attimino e chiedersi: qual è la mia personale definizione di successo?
    Per alcuni il successo potrebbe essere associato alla libertà, all’opportunità di lavorare su ciò che amiamo, alla possibilità di coltivare una passione che ci fa sentire vivi, ai viaggi di scoperta oppure a aspetti più materiali come guadagnare bene e avere un bel lavoro o ancora anche a cose più banali come la serenità e la gioia di passare del tempo di qualità con le persone che amiamo.

    Allora, riprendendo la frase di Campbell, concludo con questa domanda: hai appoggiato la tua scala alla parete giusta? Ossia, ti stai impegnando verso gli obiettivi davvero importanti? In questo modo, eviterai tutti quegli sforzi di salire in cima, perché forse hai solo bisogno di appoggiarla su un altro muro.

    È tutto per oggi. Ti auguro i più grandi successi nella vita e come sempre buona crescita!




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