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Padre ricco padre povero: riassunto in italiano [PDF gratis]

    “Padre ricco padre povero” è uno dei libri di educazione finanziaria più letti di sempre. Scritto da Robert Kiyosaki nel 1984, questo classico della finanza personale ci spiega essenzialmente che il figlio di un ricco diventerà quasi sicuramente ricco anche lui, mentre il figlio di un povero sarà con ogni probabilità condannato a restare povero. E ciò avviene non perché i ricchi lasciano beni e denaro ai propri figli, ma poiché offrono loro qualcosa ben più importante: una buona educazione finanziaria. Di seguito troverai il riassunto completo di “Padre Ricco Padre Povero”.

    Tempo di lettura: 16 minuti

    Padre ricco padre povero PDF: scarica gratis il riassunto in italiano

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    La scheda di Padre ricco padre povero

    Libri di crescita personale- Padre Ricco Padre PoveroTitolo italiano: Padre Ricco Padre Povero. Quello che i ricchi insegnano ai figli sul denaro
    Titolo originale: Rich Dad Poor Dad : What the Rich Teach Their Kids about Money That the Poor and Middle Class Do Not! 
    Autore: Robert T. Kiyosaki
    Anno di pubblicazione: 1984 (USA), 2004 (Italia)
    Numero di pagine: 208
    Categoria: Educazione finanziaria
    Link per acquistare il libro
    (versione italiana) : amzn.to/2RxM7N4
    (versione inglese) : amzn.to/2Xsvp3Q

    La trama di “Padre Ricco Padre Povero”: il libro in un paragrafo

    La stragrande maggioranza della popolazione nasce con un handicap che si porterà dietro per tutta la vita. Tale handicap riguarda la mancanza di qualsiasi educazione finanziaria: né i nostri genitori, né la scuola, né i nostri amici e conoscenti ci spiegano infatti come funzionano i soldi e come gestirli. Risultato: ci portiamo dietro questa grave lacuna tutta la vita, commettendo errori che condizioneranno per sempre la nostra situazione economica. 
    Sembrava essere il destino di Robert Kiyosaki, nato in una famiglia della classe media americana in cui l’argomento denaro era addirittura tabù. Ma all’età di 9 anni, il piccolo Robert ha la fortuna di incontrare una sorta di secondo padre che accetta di spiegargli tutto quello che bisogna sapere per diventare ricchi.  Oltre a suo padre (il padre povero del titolo), Robert avrà quindi un padre ricco da cui imparare sei lezioni essenziali per ottenere successo e ricchezza.

    Per chi è questo libro / riassunto

    “Padre Ricco Padre Povero” è una lettura molto utile per

    • chiunque abbia la voglia e l’ambizione di migliorare la propria condizione finanziaria (o arricchirsi)
    • i giovani e meno giovani che vogliono capire come risparmiare ed investire il proprio denaro
    • qualsiasi persona che voglia acquisire velocemente le basi dell’educazione finanziaria e della finanza personale

    L’autore: Chi è Robert T. Kiyosaki

    Robert Kiyosaki - Autore di Rich Dad Poor DadRobert Toru Kiyosaki è un autore americano (di origine giapponese) noto soprattutto per il suo best-seller “Padre Ricco Padre Povero”. In realtà, prima di diventare una celebrità nel campo della crescita personale, Kiyosaki aveva fatto fortuna grazie ai suoi investimenti nel settore immobiliare e alla sua attività imprenditoriale. 
    Kiyosaki può essere anche considerato un vero e proprio attivista che milita in favore dell’educazione finanziaria e che combatte il diffuso fenomeno dell’analfabetismo finanziario. Il successo (non immediato) del suo libro “Rich Dad, Poor Dad” lo porteranno a dedicarsi sempre di più a questi temi e a fondare le società CashFlow Technologies Inc. che gestisce i marchi Rich Dad e Cashflow (dal nome del suo gioco educativo Cashflow 101).

    Le 6 idee principali di Padre Ricco Padre Povero

    L’autore ha avuto la fortuna di avere due padri. Il padre povero del titolo era il papà biologico di Robert mentre il padre ricco era in realtà il papà di un suo amico. Il primo padre era un insegnante la cui cultura non bastò ad evitare problemi finanziari tutta la vita. Il secondo padre era invece un imprenditore/investitore destinato a diventare uno degli uomini più ricchi delle Hawaii. Questa sorta di padre adottivo accetta di offrire al piccolo Robert l’educazione finanziaria che il suo padre naturale non avrebbe mai potuto offrirgli. E in “Padre Ricco, Padre Povero”, Robert Kiyosaki ci propone le sei lezioni fondamentali trasmesse dal suo padre ricco.

    #1 – I ricchi non lavorano per i soldi ma fanno lavorare i soldi per loro

    “I poveri e la classe media lavorano per i soldi. I ricchi lasciano invece che i soldi lavorino per loro.” Si tratta della prima grande lezione fondamentale del padre ricco per Robert e per noi lettori.

    La maggior parte delle persone lavora tutta la vita per qualcun altro offrendo il proprio tempo in cambio di denaro. Dietro questa scelta c’è in primo luogo la paura: in particolare la paura di essere licenziati di non avere abbastanza soldi per pagare le proprie bollette e fatture. Ma la paura non è tutto: l’avidità gioca un altro ruolo fondamentale perché quando riceviamo il nostro stipendio, iniziamo a pensare a tutte le splendide cose che possiamo ottenere con il denaro. A quel punto eccoci nel bel mezzo del pattern della corsa dei topi (rat race): ci alziamo ogni mattina per andare a lavoro, paghiamo le nostre spese. Il giorno dopo ci alziamo per andare a lavoro, paghiamo le nostre spese e via dicendo. E in questo pattern, guadagnare di più non risolve niente: più guadagniamo, più spendiamo. E più guadagniamo, più siamo tassati dallo stato. La conseguenza è che i soldi non bastano mai e allora lavoriamo sempre di più senza andare alla radice del problema e per tutta la vita siamo in questa folle corsa in cui la paura e l’avidità controllano la nostra vita (da cui il concetto di rat race o corsa dei topi che è citato regolarmente nei libri di educazione finanziaria).

    La verità è che un lavoro è solo una soluzione a breve termine ad un problema a lungo termine. Molte persone hanno solo un problema a breve termine nella loro testa: le fattura e bollette da pagare alla fine del mese. I soldi controllano la loro vita e non riescono mai a porsi la domanda: c’è forse un altro modo? esiste un’alternativa a riprodurre quello che hanno fatto i miei genitori lavorando tutta la vita per i soldi?
    I ricchi invece adottano un modello completamente diverso: investono i propri soldi in attività commerciali, immobili, azioni e via dicendo per poter far lavorare i soldi al posto loro. I ricchi, inoltre, pagano poche tasse (o a volte non ne pagano affatto) perché hanno le conoscenze finanziarie per trovare dei trucchetti per ottimizzare la propria tassazione. Famoso il caso di Donald Trump che, grazie ad una serie di meccanismi e trucchetti, ha sempre pagato pochissime tasse.

    #2 – I ricchi comprano degli attivi mentre i poveri e la classe media comprano dei passivi

    Padre ricco padre povero PDF gratis - Trama

    La maggior parte delle persone hanno difficoltà finanziarie tutta la vita perché non capiscono la differenza tra un attivo ed un passivo. Un attivo è semplicemente qualcosa che mette i soldi nella mia tasca (ad esempio il pigione di una casa che abbiamo affittato a qualcuno), mentre un passivo è qualcosa che toglie soldi dalla mia tasca (ad es. la rata per pagare la nostra auto).
    I poveri e la classe media comprano soprattutto dei passivi, spesso credendo che siano degli attivi. È quanto avviene per l’acquisto della propria residenza principale: molti di noi sono convinti che diventare proprietari della nostra casa significhi investire in un attivo. In realtà, una delle grandi rivelazioni di “Padre ricco Padre Povero” è che la nostra casa di proprietà è un passivo fino a quando ci abitiamo dentro. Il motivo è semplice: pagando ogni mese la rate del mutuo, questa casa ci porta via soldi. Diverso è invece il caso di una casa che mettiamo in affitto e che ogni mese ci fa guadagnare qualcosa.
    Naturalmente questo non significa che non dobbiamo comprare una casa. L’importante è non investire la totalità dei nostri soldi in questa casa e comprendere che non stiamo investendo in un attivo. Se investissimo gli stessi soldi in azioni ed obbligazioni, ogni anno potremmo far fruttare questo denaro. La casa invece è una spesa costante che ci porta via soldi ogni mese.

    Moltissimi continuano a non essere d’accordo sul fatto che la propria casa non sia un asset, un attivo. E anche le banche sembrano considerare una casa come un attivo, includendola nel nostro patrimonio. In realtà, quello che conta è se questa casa genera guadagni o spese per noi. Se la casa è una spesa, allora è purtroppo un passivo (almeno fino a quando finiremo di pagarla).

    La seconda lezione è quindi chiara: è importante conoscere la differenza fondamentale tra un attivo ed un passivo. Una volta compresa questa differenza, bisogna concentrare i propri sforzi sull’acquisto di beni che producono guadagni.

    Per ricapitolare:

    • i poveri comprano passivi ed hanno solo spese (le rate dell’auto, le rate dei prestiti per comprare telefoni e televisori…)
    • le persone appartenenti alla classe media comprano passivi credendo che siano attivi (la propria casa)
    • i ricchi comprano attivi che producono soldi (investimenti immobiliari, azioni, obbligazioni, aziende…)

    Perché questa differenza di comportamento? Semplice: le prime due categorie sono analfabete dal punto di vista finanziario (nessuno ha insegnato loro come gestire il proprio denaro), mentre l’ultima categoria possiede una solida educazione finanziaria.

    #3 – I ricchi badano ai propri affari

    Padre ricco padre povero PDF - Robert Kiyosaki libri pdf - Poor Dad, Rich Dad

    Il nostro sistema educativo ha l’obiettivo di formare i giovani per permettere loro di trovare un buon lavoro ed ottenere un buono stipendio. I giovani più fortunati otterranno quindi un lavoro e la loro vita ruoterà per sempre intorno al loro stipendio, entrando rapidamente nella rat race di cui abbiamo parlato in precedenza.
    La terza grande lezione di “Padre Ricco Padre Povero” è che per costruire la propria sicurezza ed indipendenza finanziaria, è necessario badare ai propri affari.
    Cosa significa? Per Kiyosaki la formula è semplice: conserva il tuo lavoro ma inizia ad investire in attivi e non in passivi. Mantieni quindi le spese basse, riduci i debiti ed inizia a costruire diligentemente una solida base di beni.
    Ecco la lista di beni in cui investire in priorità:

    • attività commerciali che non richiedono la tua presenza (se la richiedono si tratta di un lavoro e non di un investimento
    • azioni
    • obbligazioni
    • immobili che producono guadagni (es. un appartamento che puoi mettere in affitto)
    • prestiti offerti ad altre persone (l’autore parla di IOUs che potremmo tradurre come cambiali)
    • diritti d’autore per opere intellettuali (es. libri o musica) e brevetti
    • qualsiasi altra cosa che abbia un valore sul mercato e che produca reddito.

    Badare ai propri affari significa lavorare sul nostro patrimonio investendo in beni che fanno lavorare i nostri soldi per noi. La cosa stupenda è che i soldi lavorano 24 ore su 24 senza bisogno del nostro intervento.
    Un’altra importante distinzione è che i ricchi comprano beni di lusso alla fine mentre i poveri e la classe media tendono a comprarli all’inizio.

    #4 – I ricchi usano le aziende per pagare meno tasse

    Ecco quello che il libro presenta come il più grande segreto dei ricchi: la comprensione e l’utilizzo di società ed aziende. È proprio la comprensione dei meccanismi fiscali, legali e finanziari delle società/aziende a permettere ai ricchi di differenziarsi dalla massa.
    Una società può essere un semplice raccoglitore con alcuni documenti legali all’interno. Si tratta di un corpo legale senza anima che è però estremamente importante per i ricchi. Il motivo è semplice: le tasse sulle società sono più basse delle tasse sulle persone. Senza dimenticare che alcune spese possono essere effettuate attraverso un società evitando tasse. Una vacanza può infatti diventare un viaggio di affari, un mobile può diventare un elemento del nostro ufficio ed un’auto può essere considerata una spesa aziendale.

    L’autore ci spiega che la maggior parte degli americani (ma vale anche per noi italiani) lavorano 5 mesi all’anno per il governo a causa delle tasse. La grande verità è che non solo siamo tassati quando guadagniamo (imposte sui redditi) ma anche quando spendiamo (attraverso l’IVA ad esempio).
    In termini di tassazione, è molto più intelligente investire che spendere: le tasse sugli investimenti sono infatti sempre più basse. I vantaggi fiscali non sono l’unico vantaggio delle società: avere una società ci offre anche una protezione legale contro eventuali litigi o problemi. I ricchi infatti usano le società per nascondere la maggior parte della loro ricchezza: in caso di problemi, i creditori e avversari potranno quindi danneggiare solo una parte del loro patrimonio.

    Per capire i vantaggi di questa strategia, prendiamo l’esempio della storia di Kiyosaki. Nonostante un lavoro molto ben pagato presso la società Xerox, l’autore viveva una grande frustrazione: più guadagnava, più l’ammontare delle deduzioni fiscali gli sembravano enormi. Per questo motivo, decise di creare una società attraverso la quale effettuare investimenti immobiliari. In meno di tre anni la sua società gli faceva guadagnare ben più che il suo lavoro strapagato alla Xerox. 

    Kiyosaki ci spiega che senza la sua educazione finanziaria (acquisita grazie ai consigli del padre ricco del titolo), non avrebbe mai potuto raggiungere tale risultato. 4 sono le expertise che bisogna sviluppare per avere solidi basi:

    1. contabilità
    2. investimenti
    3. conoscenza del mercato
    4. legge

    #5 – I ricchi inventano i soldi

    Padre ricco padre povero PDF - Lezione 5

    “300 anni fa essere ricco significava avere terreni. In seguito la ricchezza inizia a risiedere nella fabbriche e nella produzione. (…) Oggi, la ricchezza è l’informazione. E le persone che hanno l’informazione più opportuna possiedono la ricchezza.”. 
    Per questo investire nella propria intelligenza finanziaria è il modo più rapido e sicuro per diventare ricchi.

    Secondo l’autore, la fortuna è qualcosa che possiamo creare noi stessi, proprio come possiamo creare denaro. Come? Attraverso il bene più grande che possediamo: la nostra mente. Se ben formata, la nostra mente può creare delle enormi ricchezze.
    Investendo nella nostra intelligenza finanziaria possiamo:

    • identificare e cogliere le occasioni che si presentano a noi
    • capire quali sono i migliori investimenti
    • accettare che per investire bisogna prendere qualche rischio
    • minimizzare tale rischio investendo in modo più oculato
    • capire che in materia di investimenti molte persone non vincono mai per paura di perdere (ma che invece perdere un po’ è il solo modo di migliorarsi e capire come vincere).

    Esistono due categorie di investitori: quelli che comprano investimenti già pronti (es. un package di azioni) e quelli che creano degli investimenti. Se vuoi rientrare nella seconda categoria devi sviluppare queste 3 competenze:

    1. Trovare un’opportunità che tutti gli altri non hanno (ancora) visto
    2. Raccogliere soldi
    3. Lavorare con persone intelligenti.

    #6 – I ricchi lavorano per imparare e non per guadagnare

    È incredibile come molto persone con talento guadagnino poco rispetto alle proprie capacità. Molto persone avrebbero solo bisogno di sviluppare la propria intelligenza finanziaria per far aumentare i propri redditi in modo esponenziale.

    A scuola ed all’università il classico consiglio è specializzarsi il più possibile per diventare esperti in un singolo campo. Quando poi entriamo nel mondo lavorativo, questa tendenza alla specializzazione si acuisce ancora di più. Nella maggior parte dei lavori, la specializzazione è sempre più presente tanto che dopo qualche anno non si impara più nulla. Questo è un grande handicap perché significa che per tutta la vita saremo schiavi della società per cui lavoriamo o nel migliore dei casi del settore in cui operiamo. Di conseguenza, per tutta la vita saremo condannati a lavorare per i soldi ed essere dipendenti dagli altri.

    Il padre povero dell’autore credeva nel dogma della specializzazione e consiglia quindi a Robert di andare all’università e specializzarsi il più possibile. Il padre ricco invece consiglia “cerca di imparare un po’ di tutto” per non essere mai schiavo di un solo lavoro o settore.

    I giovani dovrebbero scegliere il loro primo lavoro non in base allo stipendio ma in base alla possibilità di imparare nuove cose. L’istruzione e la conoscenza sono molto più importanti dei soldi sul lungo termine perché se ben utilizzati possono diventare una fonte costante di redditi e ricchezza. Ecco un’altra importante rivelazione che costituisce la sesta ed ultima lezione di “Padre Ricco Padre Povero”: i ricchi lavorano (soprattutto) per imparare e non per i soldi.

    Conclusioni

    Il messaggio di cui far tesoro in “Padre Ricco Padre Povero” è che è fondamentale investire nella propria intelligenza ed educazione finanziaria.

    La maggior parte delle persone sono vicine all’analfabetismo finanziario: questo costituisce un grande handicap per loro ma anche una grande opportunità per chi ha la pazienza e la lungimiranza di formarsi sui 4 temi fondamentali della contabilità, degli investimenti, della conoscenza del mercato e della legge. Queste persone avranno, infatti, un enorme vantaggio competitivo sulla massa di persone che non alzano mai la testa per capire che sono in una folle corsa in cui si riproduce il pattern della rat race (corsa dei topi): lavoro, spese, tasse, lavoro, spese, tasse…

     

    Come mettere in pratica i consigli di Padre Ricco Padre Povero

    Per passare dalle parole all’azione, puoi 

    • iniziare a formarti leggendo i migliori libri di educazione finanziaria
    • limitare le tue spese ed i tuoi debiti (se hai già debiti, inizia a studiare come ridurli) cercando di non comprare passivi
    • risparmiare una parte dei tuoi soldi ogni mese per investirli in beni ed attivi

    Le mie 3 frasi preferite di Padre ricco padre povero

    “The single most powerful asset we all have is our mind. If it is trained well, it can create enormous wealth in what seems to be an instant.”  (Il singolo bene più potente che tutti abbiamo è la nostra mente. Se è ben allenato, può creare enormi ricchezze in quello che sembra essere un istante.)

    “In school we learn that mistakes are bad, and we are punished for making them. Yet, if you look at the way humans are designed to learn, we learn by making mistakes. We learn to walk by falling down. If we never fell down, we would never walk.” (A scuola impariamo che gli errori sono negativi e siamo puniti per averli fatti. Tuttavia, se si guarda al modo in cui gli esseri umani sono progettati per imparare, tutti impariamo facendo errori. Impariamo a camminare cadendo. Se non cadessimo mai, non cammineremmo mai.)

    “Most people fail to realize that in life, it’s not how much money you make, it’s how much money you keep.” (La maggior parte delle persone non riesce a rendersi conto che nella vita, non è quanti soldi si fanno, ma quanti soldi si conservano.)

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    7 commenti su “Padre ricco padre povero: riassunto in italiano [PDF gratis]”

    1. Questi ragionamenti sono adatti a chi i soldi li ha gia!! Ed e ovvio che abbia imparato dai genitori ricchi che magari la ricchezza diversificata ce l hanno da almeno 2-3 generazioni…ma la gente normale fa quello che puo con quello che ha!! La ricchezza ti fa investire ma se non ce l hai cosa investi ? Puoi solo tirare la cinghia..Comunque i grandi ricchi hanno cominciato in tempi in cui un sacrificio fruttava…eppoi hanno preso schiavi a gratis di contributi, la ricchezza si fa con un sacrificio iniziale e con lo sfruttamento dei poveri servi, la ricchezza da qualche antenato furbo e sempre partita!! Ed e chiaro che il padre furbo insegna al figlio ecc..se non fanno capelle eppoi hsnno studiato x curarsi i suoi affari da soli senza affidarsi a commercialisti estranei…infatti i nuovi ricchi consigliati male non avendo le competenze in prima persona spesso vengono truffati fregati…ne ho conosciuti alcuni che forti di questi commercialisti, consiglieri finanziari hanno perso fior di quattrini..pertanto io dico che la ricchezza in primis 1) non si fa onestamente,2) se la si ha ci vogliono le competenze la laurea la pratica sul come si fa a conservarla!3)La famiglia unita e una buona partenza, e a seconda dell astuzia dei genitori…

      1. Ciao Maria Rosa, grazie per il commento e scusami per la risposta tardiva ma mi ero concesso un po’ di vacanze.
        Ovviamente rispetto il tuo punto di vista, anche se non sono d’accordo soprattutto con i primi due punti della conclusione.
        Se fosse vero, allora non servirebbe a niente sforzarsi di migliorare e darsi da fare. Nel mio caso, vengo da una famiglia modesta che ha sempre penato dal punto di vista finanziario. Eppure questi consigli e l’educazione finanziaria in genere mi hanno aiutato moltissimo e oggi mi sento molto sereno e libero dal punto di vista finanziario. Conosco tantissime altre persone che senza essere diventate ricche, hanno raggiunto l’agiatezza economica e la libertà finanziaria grazie al loro percorso. Rientrano tantissimi fattori in gioco, ma nel mio caso sono stati determinanti gli studi e la voglia di apprendere e migliorare. Avverto un po’ di rassegnazione nel tuo commento, ma penso che si debba sempre cercare di migliorare. Una persona che tira la cinghia non può certo pretendere di diventare ricca, ma può e deve tentare di migliorare la propria situazione. Ed i libri di educazinoe finanziaria possono essere molto utili in tal senso.
        Ti mando un grande abbraccio e ti auguro il meglio.

        1. Sono d’accordo con te ma vorrei partire da questo….non è pur vero che oggi per partire da zero con tutti i libri di educazione finanziaria, ci voglia comunque una base di partenza…..una somma importante a mio giudizio per poter incominciare, senza la quale restano tanti bla bla.

          1. Grazie per il commento, Emanuele. Capisco il tuo punto di vista ma credo che sia addirittura deleterio ritrovarsi con una bella somma da investire e non avere una buona educazione finanziaria. A mio avviso, formarsi su questi argomenti è importante e necessario in qualsiasi stadio si trovi una persona. Se l’obiettivo è diventare ricchi, capisco che sembri tutto un bla bla. Ma se procediamo per tappe, i consigli dei libri di educazione finanziaria sono applicabili per tutti ed abbastanza rapidamente. Per me la base di partenza è la nostra educazione finanziaria: ovviamente il processo sarà lento se partiamo da zero, ma è possibile.

    2. Sono curioso di leggere questo libro che ho ordinato proprio ieri.
      Riconosco già da questo riassunto, tantissimi errori e margini di miglioramento nello stesso tempo della mia persona.
      Riconosco non sia semplice, riconosco che per tutto ci sia bisogno di sacrifici e dedizione, ma credo fortemente nelle mie capacità e credo credo questo testo possa iniziare a darmi una visione diversa delle cose.

    3. Riconosco di possedere una limitata educazione finanziaria visto pur investendo in titoli azionari e immobili che mi rendono una piccola cifra mensile. Vorrei quindi migliorare la mia “educazione “.
      Da quale testo mi consiglia di iniziare secondo la sua esperienza se come ha scritto in un messaggio precedente anche lei non ha iniziato con una bella somma come base di partenza?

      1. Ho preparato una bella lista di libri di educazione finanziaria qui: https://lucasadurny.com/libri-di-educazione-finanziaria.
        In particolare, consiglio di iniziare da “Soldi. Domina il gioco” di Tony Robbins, perché offre una bella panoramica sul tema. È uno dei motivi per cui l’ho inserito nel mio percorso “Educazione Finanziaria 1” che trova nella pagina dedicata ai corsi. Buona lettura e buono studio!

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