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L’almanacco di Naval Ravikant: sintesi e recensione

    Oggi parliamo del libro L’almanacco di Naval Ravikant. Una guida alla ricchezza e alla felicità. Questo testo propone una selezione di riflessioni e considerazioni condivise dall’imprenditore e investitore Naval Ravikant appunto, che nel tempo è divenuto un personaggio di spicco della SIlicon Valley e un’icona della cultura delle startup a livello mondiale.In questo articolo troverai una sintesi degli insegnamenti principali de L’almanacco di Naval Ravikant e una mia recensione.

    La scheda del libro L’almanacco di Naval Ravikant di Eric Jorgenson

    Titolo italiano: L’almanacco di Naval Ravikant. Una guida alla ricchezza e alla felicità
    Titolo in inglese: The Almanack of Naval Ravikant: A Guide to Wealth and Happiness
    Autore: Eric Jorgenson
    Anno: 2020 (USA), 2021 (Italia)
    Numero di pagine: 229
    Categoria: Crescita personale, felicità, educazione finanziaria
    Link per acquistare/ottenere il libro :
    Amazon (versione italiana)
    Il Giardino dei libri (versione italiana)
    Sito ufficiale del libro (per ottenere gratis la versione eBook)

    Per chi è L’almanacco di Naval Ravikant di Eric Jorgenson

    L’almanacco di Naval Ravikant è un libro che consiglio a tutti in modo particolare a:

    • Imprenditori, creatori di aziende e manager alla ricerca di ispirazione e strategie per il successo personale e professionale;
    • Appassionati di crescita personale in cerca di consigli su felicità, educazione finanziaria e gestione del tempo;
    • Chiunque desideri una guida pratica per vivere una vita più felice, ricca e significativa;

    La trama di L’almanacco di Naval Ravikant: il libro in un paragrafo

    Chiunque può apprendere a diventare ricco, in particolare sfruttando il potere delle leve finanziarie (investimenti, creazione di azeiende e prodotti…). La ricchezza aiuta dal punto di vista materiale ma non ti aiuta ad ottenere le cose più preziose delle vita: salute, calma interiore, felicità e amore. Essere felici è una competenza da sviluppare e apprendere: ciascuno di noi è responsabile del proprio benessere e per ottenerlo dobbiamo passare dall’ispirazione all’azione.

    Gli autori: Chi è Naval Ravikant

    Naval Ravikant

    Naval Ravikant nasce nel 1974 in India, ma quando ha circa 11 anni si trasferisce negli Stati Uniti. Nella parte introduttiva, Naval spiega:

    “Ero un ragazzo completamente sconosciuto che viveva a New York, nato da una famiglia senza alcun potere, una classica situazione da ‘immigrati che cercano di sopravvivere’. Poi ho superato il test d’ingresso per entrare alla prestigiosa Stuyvesant High School”.

    Si tratta del punto di svolta perché aver frequentato questo rinomato liceo gli permette di entrare in una delle 8 università più prestigiose degli Stati Uniti in cui studierà economia e informatica.

    Nel 1999 a 25 anni fonda la società Epinions che sarà in seguito acquisita da Shopping.com. Non sarà l’unica società fondata da Naval che ripeterà l’esperienza nel 2003 con Vast.com e nel 2010 con AngelList, uno dei suoi progetti più conosciuti e che è essenzialmente una piattaforma che mette in relazione startup che cercano finanziamenti i cosiddetti angel investor, un termine che designa le persone che aiutano le startup a lanciarsi fornendo il capitale iniziale. Naval è, infatti, famoso proprio per questa sua attività di angel investor e ad oggi ha investito in circa duecento società comprese la famose Twitter e Uber (quando erano all’inizio).

    Gli autori: Chi è Eric Jorgenson

    Eric Jorgenson

    Il libro non è scritto da Naval Ravikant (a parte una breve introduzione biografica), ma da Eric Jorgenson, il quale ha raccolto trascrizioni di interviste, tweet e post di Naval Ravikant per presentare il suo pensiero attraverso le sue stesse parole.
    Jorgenson è un product strategist e scrittore che nel 2011 ha co-fondato Zaarly, una piattaforma che facilita il contatto tra proprietari di immobili e fornitori di servizi locali affidabili e stimati. Oltre al suo impegno in Zaarly, gestisce il blog Evergreen, dedicato a tematiche di business e diventato un punto di riferimento per milioni di lettori, che lo apprezzano come fonte di formazione e intrattenimento.

    L’almanacco di Naval Ravikant (riassunto in italiano): le idee principali

    Ecco le idee e gli insegnamenti principali che possiamo ricavare dalla lettura di L’almanacco di Naval Ravikant di Eric Jorgenson.

    Diventare ricchi è una competenza che si apprende

    Il libro è diviso in due parti: la prima dedicata alla ricchezza e la seconda alla felicità. Nel primo capitolo scopriamo come si costruisce la ricchezza secondo Naval Ravikant. Ecco due estratti molto significativi

    “Diventare ricchi non è qualcosa che accade, ma una competenza che si apprende”.

    e

    “Mi piace pensare che se perdessi tutto ciò che possiedo e voi mi lasciaste su una strada a caso in un qualsiasi Paese anglofono, nel giro di cinque o dieci anni sarei nuovamente ricco, perché è semplicemente un insieme di competenze che ho sviluppato, come può fare chiunque”.

    Innanzitutto, possedere ricchezza significa avere asset che ci fanno guadagnare mentre dormiamo. In altre parole, se abbiamo molto ben pagato, non siamo davvero ricchi perché se smettessimo di lavorare, non produrremo più redditi. In definitiva, siamo ricchi quando non dobbiamo più scambiare il nostro tempo con il denaro.

    Come costruire la ricchezza

    Ma come fare? Ecco qualche idea condivisa da Naval Ravikant (riporto l’idea e poi una citazione di Naval):

    1. Investire in azioni: “Dovete possedere dei titoli azionari – una quota di un’impresa – per ottenere l’indipendenza finanziaria”.   
    2. Avviare un’impresa: “Se non possedete una vostra quota di un’attività, non avete una strada che vi conduca all’indipendenza finanziaria”.
    3. Sviluppare una competenza specifica: due esempi di competenza specifica sono la vendita e la capacità di costruire qualcosa: “dovete essere in grado di VENDERE o di COSTRUIRE. Se non sapete fare nessuna di queste due cose, allora imparate”.
    4. Non noleggiare il nostro tempo, ma sfruttare il potere delle leve: “L’obiettivo è un lavoro in cui possiamo esercitare una leva, così da avere il controllo del nostro tempo ed essere valutati in base ai nostri risultati”.
    5. Prendere responsabilità e correre rischi: “Assumetevi responsabilità e correte rischi a vostro nome. La società vi ricompenserà riconoscendo la vostra responsabilità e dandovi capitali e leve finanziarie”.
    6. Creare valore per gli altri: “Diventerete ricchi se darete alla società ciò che vuole ma non sa ancora come ottenere. Naval ci fornisce anche qualche esempio in questo estratto: Sviluppare software, scrivere libri, registrare podcast, twittare, postare video su YouTube sono tutti tipi di leva a disposizione di chiunque. Non occorre alcun permesso per fare queste cose e, proprio per questo motivo, sono attività assolutamente egalitarie. Sono ottimi livellatori di leva”.
    7. Agire: Le intenzioni non contano. Le azioni sì.- un’altra massima che amo molto è L’ispirazione è deperibile, trasformatela immediatamente in azione.

    L’importanza della matematica

    In altre pagine, Naval insiste invece sull’importanza di conoscere bene la matematica di base:

    Ritengo che la matematica di base sia sottovalutata. Se volete diventare ricchi e investire, dovrete conoscere molto bene la matematica di base. Non vi servono la geometria, la trigonometria, il calcolo infinitesimale né altre conoscenze complesse, se siete appena entrati nel mondo del business. Vi serviranno l’aritmetica, il calcolo delle probabilità e la statistica. Sono tutti saperi molto importanti”.

    Sono molto d’accordo con questa affermazione e ho sempre pensato che la matematica avanzata non fosse indispensabile per moltissime professioni. I saperi indicati da Naval sono bastati nel corso della mia carriera.   

    Leggere fa la differenza

    Nel libro troviamo tantissime pagine dedicate all’importanza della lettura. Ecco qualche passaggio significativo con cui mi trovo completamente in sintonia:

    Solitamente, leggo un’ora o due a giorno. E questo mi colloca nello 0,00001% superiore. Ritengo che tale  circostanza già di per sé possa spiegare ogni successo materiale che ho raggiunto nella vita e l’intelligenza di cui dispongo”.

    E ancora

    La differenza non è tra persone che ‘hanno studiato’ e persone che ‘non hanno studiato’, ma tra persone che ‘amano leggere’ e persone che ‘non amano leggere'”.

    A questo punto, alcuni potrebbero dire, OK, ma come faccio se non amo leggere? Naval risponde:

    “Leggete ciò che amate fino a quando amerete leggere”.

    Il denaro offre la libertà materiale, non la felicità

    Il libro affronta anche un argomento che mi appassiona molto: la correlazione tra ricchezza e felicità. Ecco cose dice l’imprenditore e investitore:

    “Il denaro vi offre la libertà nel mondo materiale. Non vi renderà felici, non risolverà i problemi di salute, non vi darà una bella famiglia, non vi garantirà una buona forma fisica, non vi renderà calmi. Risolverà però molti problemi esterni. Darsi una mossa e diventare ricchi è una scelta ragionevole”. 

    “Se diventate ricchi, risolverete i vostri problemi economici. Supererete una  serie di ostacoli che potrebbero frapporsi tra voi e la felicità, ma il denaro in sé non vi renderà felici. Conosco tante persone molto ricche che sono infelici”.

    Mi sembrano considerazioni molto interessanti soprattutto perché provengono da una persona molto ricca. Tra poco vedremo come Naval concepisce la felicità, ma un primo indizio è fornito da seguente passo:

    “Una mente calma, un corpo sano e in forma e una casa piena d’amore. Queste cose non si possono comprare. Occorre guadagnarle”.

    💡Per approfondite ti invito a leggere il mio articolo I soldi fanno la felicità? E bastano davvero 75.000 € all’anno?

    Con il denaro non possiamo, infatti, comprarci la tranquillità (anche se avere soldi ci aiuta a sentirci più sereni dal punto di vista finanziario, ma non ci permette di eliminare altre cause di ansia e stress. Non possiamo nemmeno ottenere un corpo sano perché l’unico modo è mangiare bene, dormire abbastanza e fare attività fisica regolarmente. E ovviamente non possiamo comprarci l’amore e l’amicizia degli altri. Sono tutte cose che tutti dobbiamo guadagnarci, indipendentemente dai soldi che possediamo.

    L’ordine di priorità di ricchezza, salute e felicità

    Una delle mie citazioni preferite del libro è la seguente:

    Le tre conquiste più importanti nella vita sono: ricchezza, salute e felicità. Cerchiamo di realizzarle secondo quest’ordine, ma il loro grado di importanza è inverso”.

    Che dire, parole molto sagge, anche se forse si potrebbe mettere la salute al primo posto. Io stesso ho inseguito per molti anni il successo lavorativo e economico, per poi rendermi conto che l’obiettivo più importante era essere felice. Nel mio caso, ho scoperto che la felicità è stata una naturale conseguenza perché per me realizzarmi professionalmente e essere sereno finanziariamente erano due elementi importanti per stare bene.

    La felicità si apprende

    Pian piano siamo entrati nel vivo dell’argomento della seconda parte, tutta dedicata alla felicità. Prima di tutto, per Naval, la felicità si può imparare:

    “Forse la felicità non è parte del nostro corredo genetico e forse non è nemmeno una scelta, ma una competenza altamente soggettiva, che può essere appresa, come il fitness e la nutrizione”.

    È un punto di vista molto interessante che si ricollega agli insegnamenti della psicologia positiva… uno dei suoi fondatori, Martin Seligman, sosteneva ad esempio che la felicità è anche una scelta e una competenza perché è possibile imparare a essere ottimisti e felici.

    La felicità come assenza di mancanza e desiderio

    La visione di Naval è poi molto influenzata dal buddhismo, dalla mindfulness e dalle discipline orientali. Ecco qualche passaggio significativo. 

    “La felicità è la condizione in cui non avvertiamo la mancanza di alcunché. Quando non manca nulla, la mente si quieta e smette di correre nel passato o nel futuro per rimpiangere qualcosa o pianificare qualcos’altro. In quell’assenza di movimento, per un attimo, c’è silenzio interiore. Se c’è silenzio interiore, allora siamo appagati e felici”.

    e

    “La felicità per me è principalmente assenza di sofferenza e di desiderio. Significa anche non pensare troppo al futuro o al passato, accogliere il momento presente e la realtà di ciò che è, proprio com’è”.

    In questi passaggi ritroviamo due concetti chiave:

    1. Sei felice, quando non soffri e non desideri ciò che non hai;
    2. La felicità è nel qui e ora: solo abbracciando e accettando il momento presente possiamo davvero stare bene.

    💡 Se vuoi approfondire il concetto di qui e ora, puoi leggere il mio articolo Qui e ora: perché e come vivere nel momento presente

    La felicità non può nascere all’esterno

    Ecco un passaggio che si ricollega con un concetto solo in apparenza scontato:

    Ritengo che lo sbaglio più comune per l’umanità consista nel credere che saremo felici felici per via di qualche circostanza esterna. So che non è un pensiero originale. Non è nuovo. È un fondamento della saggezza buddhista… (…)
    L’idea che cambieremo qualcosa nel mondo esterno e che così troveremo la pace, la gioia duratura e la felicità che meritiamo è un’illusione fondamentale di cui tutti soffriamo – anch’io. L’errore che continuiamo a ripetere è dire: ‘Oh, sarò felice quando avrò…’ qualunque cosa sia. È lo sbaglio fondamentale che tutti commettiamo, ventiquattro ore al giorno”.

    Credere che saremo felici solo quando otterremo un risultato, un traguardo o peggio un possedimento materiale è un errore molto comune. Se non stiamo bene dentro, i fattori esterni non ci daranno serenità e felicità. 

    Non si può sentirsi sempre felici

    Un altro errore che si commette spesso è credere che la felicità sia uno stato perenne. Naval lo chiarisce in questo estratto:

    “Una persona felice non è chi è sempre felice. È qualcuno che, senza sforzo, interpreta gli eventi in maniera tale da non perdere la propria pace interiore”.

    L’importanza delle abitudini positive

    A questo punto, potremmo chiederci. Va bene, tutto molto interessante. Ma come facciamo concretamente a essere felici? Come si costruisce la capacità di essere felici? Anche in questo caso, Naval condivide il frutto delle sue esperienze e riflessioni:

    È possibile scegliere abitudini positive. (…)La differenza tra le persone che con l’età diventano più felici e le altre è da ricercare, in gran parte, nelle abitudini che hanno sviluppato”.

    E in un altro passaggio, troviamo quelle che secondo l’imprenditore e investitore sono 

    LE ABITUDINI PER COLTIVARE LA FELICITÀ
    La prima soluzione è ovviamente la meditazione e, in particolare, la meditazione vipassana. Cerco di indirizzare questa pratica verso uno scopo specifico, ossia provare a comprendere come funziona la mia mente.

    Poi cerco di essere molto consapevole in ogni momento. Se mi accorgo che sto giudicando qualcuno, mi fermo e dico: “Come posso interpretare questa situazione in maniera positiva?”   

    Cerco di espormi di più alla luce del sole, guardo verso l’alto e sorrido.

    Ogni volta che vi accorgete che state desiderando qualcosa, dite: “È così importante per me che sarò infelice se le cose non vanno come voglio io?” Scoprirete che nella maggior parte dei casi non è così.

    Ritengo che allenarmi ogni giorno mi renda più felice. Se il corpo è sano, è più facile trovare la pace mentale. [Senza eccezioni, le attività correlate a uno schermo procurano una felicità minore rispetto alle attività in cui non è prevista l’interfaccia di uno schermo.

    Aumentate la quantità di serotonina presente nel cervello senza ricorrere a droghe: esponetevi alla luce solare, praticate esercizio fisico, scegliete pensieri positivi e alimenti ricchi di triptofano”.

    L’abitudine positiva più importante di tutte

    Sono tante abitudini ma per fortuna in un’intervista, qualcuno ha chiesto a Naval Quali abitudini hanno un impatto maggiormente positivo sulla tua vita? La risposta è

    La risposta è

    “L’allenamento quotidiano del mattino. Mi ha cambiato completamente la vita”.

    Scelte difficili, vita facile…

    Ad un certo punto Naval cita anche una frase divenuta molto famosa:

    “Il mio personal trainer, Jerzy Gregorek, è una persona molto saggia e brillante. Ama ripetere: ‘Scelte facili, vita difficile. Scelte difficili, vita facile’.”

    Non sprecate il tempo

    Nel libro troviamo anche un passaggio molto interessante dedicato alla gestione del tempo:

    Date valore al vostro tempo, è tutto ciò che avete. È più importante del denaro. È più importante dei vostri amici. È più importante di qualsiasi altra cosa. Il tempo è tutto ciò che avete  a disposizione. Non sprecatelo.
    Questo non significa che non possiate rilassarvi. Se state facendo ciò che desiderate, non è uno spreco di tempo.
    Se invece non state facendo ciò che volete e non state guadagnando, né imparando – che cosa diavolo fate?

    Ciascuno è responsabile della propria felicità

    Un altro estratto che mi ha molto colpito è il seguente:

    “Non impiegate il tempo cercando di rendere felici altre persone. La loro felicità è un problema loro, non vostro. La vostra felicità renderà felici anche altre persone. Se siete felici, gli altri vi domanderanno come siete diventati felici e potrebbero imparare da voi, ma non è vostra la responsabilità della loro felicità”.

    È un concetto sul quale insiste più volte e che si ricollega anche agli insegnamenti dello stoicismo, che invita a prendersi la responsabilità dei propri stati d’animo, perché ciascuno di noi può controllarli.

    Per me collegato a quest’altro passaggio:

    “I medici non vi renderanno più felici.
    I nutrizionisti non vi renderanno più magri.
    Gli insegnanti non vi renderanno  più brillanti.
    I guru non vi renderanno più calmi.
    I mentori non vi renderanno più ricchi.
    I personal trainer non vi renderanno più in forma.
    Alla fine dei conti, siete voi che dovete assumervi la responsabilità.
    Salvatevi da soli”.

    L’importanza di avere uno spazio libero per pensare

    Una riflessione che mi ha ispirato moltissimo è la seguente:

    È molto importante avere uno spazio libero. Se non avete a disposizione un  giorno o due alla settimana, liberi da riunioni e da piccole scadenze lavorative, allora non riuscirete a pensare”.

    Devo dire che è un bisogno che sento molto nel mio lavoro in questo periodo… e mi sono riproposto di riprendere un’abitudine che avevo in passato: dedicare almeno mezza giornata alla settimana alla riflessione.

    In realtà di un’abitudine benefica anche nella sfera più intima e personale, come ben sottolinea Naval:

    “Il tempo che trascorriamo in solitudine e in assenza di distrazioni – dedicandoci all’indagine interiore, alla scrittura di un diario e alla meditazione risolve ciò che è rimasto irrisolto e ci permette di smaltire il grasso mentale accumulato e di ritrovare un’ottima forma”.

    Impazienti nell’agire e pazienti nell’attendere i risultati

    Concludo questa carrellata di pensieri con una citazione che mi trova perfettamente d’accordo:

    Siate impazienti nell’agire e pazienti nell’attendere i risultati”.

    Questa frase sintetizza benissimo il modo in cui ho affrontato gli studi universitari e poi la mia carriera: mi sono dato da fare passando all’azione rapidamente e sono stato paziente nell’attendere dei risultati che sapevo sarebbero arrivati prima o poi.

    Recensione de L’almanacco di Naval Ravikant di Eric Jorgenson

    Passiamo adesso alla mia recensione de L’almanacco di Naval Ravikant. Si tratta di un libro di cui non posso non tessere gli elogi. Innanzitutto è un testo impregnato di grande saggezza: in poche pagine sono condensati tantissimi consigli che potranno rivelarsi preziosi.  
    Preciso che a volte si tratta di concetti non originalissimi, ma nel libro li troviamo espressi in modo molto efficace e spesso memorabile, colpendo anche il lettore più esperto. Molti consigli non saranno facilmente applicabili per tutti i lettori, ma sia sulla ricchezza che sulla felicità Naval Ravikant esprime idee con cui difficilmente si può essere in disaccordo. Insomma è una lettura che mi sento di consigliare, anche perché è un testo con meno di 200 pagine che si leggono molto agevolmente.
    Ecco i voti della mia recensione di L’almanacco di Naval Ravikant di Eric Jorgenson:

    Utilità5.0 / 5.0
    Facilità di lettura5.0 / 5.0
    Rapporto tempo/benefici4.5 / 5.0
    Media4.8 / 5



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