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I sei pilastri dell’autostima: sintesi e recensione

I sei pilastri dell'autostima (recensione)

    I 6 pilastri dell’autostima di Nathaniel Branden è considerato uno dei libri più completi scritti sul tema dell’autostima. Pubblicato nel 1994, il libro dello psicologo canadese è un testo fondamentale per comprendere come migliorare la stima di sé e la fiducia nelle proprie capacità.
    In questo articolo troverai una sintesi degli insegnamenti principali de I 6 pilastri dell’autostima e una mia recensione.

    La scheda del libro I sei pilastri dell’autostima di Nathaniel Branden

    I sei pilastri dell'autostima - Copertina libro

    Titolo italiano: I sei pilastri dell’autostima
    Titolo in inglese: The Six Pillars of Sel-Esteem
    Autore: Nathaniel Branden
    Anno: 1994 (USA), 2004 (Italia)
    Numero di pagine: 376
    Categoria: Crescita personale, psicologia
    Link per acquistare il libro :
    Amazon (versione italiana)
    Il Giardino dei libri (versione italiana)

    Per chi è I sei pilastri dell’autostima di Nathaniel Branden

    I sei pilastri dell’autostima è un libro che consiglio a tutti in modo particolare a:

    • persone che sentono di avere problemi di autostima;
    • chiunque voglia avere un po’ più di fiducia nelle proprie capacità e stima della propria persona;
    • genitori, insegnanti e psicologi che vogliono aiutare bambini e adulti a costruire una sana autostima.

    La trama di I sei pilastri dell’autostima: il libro in un paragrafo

    L’autostima è estremamente importante perché ha profonde conseguenze su ogni aspetto dell’esistenza. Per influire sulla nostra autostima possiamo avvalerci di sei pratiche fondamentali definite come i 6 pilastri dell’autostima. È nostra responsabilità comprendere e sfruttare i sei pilastri a nostro favore perché nessuno migliorerà la nostra autostima al posto nostro.

    L’autore: Chi è Nathaniel Branden

    Nathaniel Branden, lo psicoterapeuta canadese che ha firmato decine di libri sul tema dell’autostima (tra cui il famoso I 6 pilastri dell’autostima)

    Nathaniel Branden (1930-2014) è stato uno psicoterapeuta e scrittore canadese, celebre principalmente per i suoi contributi nel campo dell’autostima.
    Oltre a I sei pilastri dell’autostima (il suo libro più famoso), ha scritto numerosi altri lavori influenti, tra cui L’amore di sé, La psicologia dell’autostima e I pilastri del successo.

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    I sei pilastri dell’autostima (riassunto in italiano): le idee principali

    Ecco le idee e gli insegnamenti principali che possiamo ricavare dalla lettura di I sei pilastri dell’autostima di Nathaniel Branden.

    Cos’è l’autostima

    Nel linguaggio di tutti i giorni, l’autostima è associata al giudizio che una persona ha su se stessa e sul proprio valore. Si tratta della stima o mancanza di stima che nutriamo nei riguardi della nostra intelligenza, delle nostre capacità, del nostro aspetto fisico e più in generale della nostra persona.

    Nathaniel Branden, autore del libro di cui parliamo oggi, cerca di andare oltre fornendo una definizione più ampia e specifica:

    “L’autostima, pienamente realizzata, è sentire di essere adeguati alla vita e alle sue richieste. Più specificamente, l’autostima è:
    1. fiducia nelle nostre capacità di pensare e di superare le sfide fondamentali della vita;
    2. fiducia nel nostro diritto al successo e alla felicità, nel nostro diritto di affermare le nostre necessità e desideri, di realizzare i nostri valori e goderci i frutti dei nostri sforzi; la sensazione di valere e di meritare tutto questo”.

    — Nathaniel Branden (I sei pilastri dell’autostima)

    Attraverso questa definizione, lo psicologo canadese sottolinea un aspetto fondamentale, ossia che l’essenza dell’autostima è da un lato fidarsi della nostra mente e delle sue capacità e dall’altro sentire di meritare la felicità e i successi che otteniamo.

    L’importanza dell’autostima: il sistema immunitario della coscienza

    Come detto, l’autostima ha profonde conseguenze su ogni aspetto della nostra vita: lavoro, conseguimento degli obiettivi, salute, amore, rapporti con gli altri e felicità. Nel libro leggiamo che esiste una correlazione positiva tra una sana autostima e vari tratti che determinano la nostra capacità di realizzarci e sentirci felici.
    E di riflesso, è difficile sentirsi felici, realizzati e soddisfatti quando abbiamo una scarsa autostima. È un problema molto serio e abbastanza diffuso.

    Una scarsa stima di sé può portarci a scegliere un compagno sbagliato, a perseguire una carriera che non ci porta da nessuna parte, ad adottare abitudini di vita distruttive, a cadere vittima di una dipendenza (alcol e droghe), al bisogno insaziabile di sentirsi apprezzati a approvati dagli altri e a rischiare di crescere figli che non imparano a rispettarsi e gioire della vita. Insomma, mancare di autostima è un gran bel problema che va di sicuro affrontato.

    Non avere autostima ci porta, infatti, a sentirci inadeguati alla vita e alle sue sfide, alimentando tanti sentimenti negativi e disturbi: Come scrive l’autore:

    Non riesco a pensare a un singolo problema psicologico – (…) – che non si possa far risalire almeno in parte a una scarsa stima di sé. Di tutti i giudizi che subiamo nella nostra vita, nessuno è importante come quello che subiamo da noi stessi”.

    — Nathaniel Branden (I sei pilastri dell’autostima)

    Migliorare l’autostima

    Per fortuna, è possibile migliorare la propria stima di sé: non esistono soluzioni semplici e immediate, ma è importante sottolineare che l’autostima non è qualcosa con che si ha o non si ha (magari dalla nascita), bensì qualcosa che si costruisce.

    Per lavorare sulla nostra autostima dobbiamo capire da cosa dipende. Nathaniel Branden ha identificato 6 pratiche fondamentali definite appunto come i sei pilastri dell’autostima che sono

    1. La pratica di vivere consapevolmente
    2. La pratica dell’accettazione di sé
    3. La pratica del senso di responsabilità
    4. La pratica dell’affermazione di sé 
    5. La pratica di darsi un obiettivo 
    6. La pratica dell’integrità personale

    Di seguito, presentiamo ed analizziamo questi sei pilastri uno ad uno.

    Pilastro 1 – La pratica di vivere consapevolmente

    Nel libro leggiamo che

    Vivere consapevolmente vuol dire cercare di essere consci di tutto quello che riguarda le nostre azioni, obiettivi e valori – (…) – e di comportarci in accordo con quello che vediamo e sappiamo”.

    Essere consapevoli è fondamentale perché 

    • ci permette di prenderci la responsabilità delle nostre azioni e della realtà che viviamo;
    • ci spinga e essere calati nel momento presente, senza perdere di vista il contesto più ampio;
    • ci aiuta a distinguere tra i fatti, le interpretazioni e le emozioni;
    • ci porta a verificare se le nostre azioni sono in linea con i nostri obiettivi;
    • ci consente di riconoscere eventuali errori.

    Uno dei pilastri dell’autostima è dunque vivere in modo più consapevole rispetto alle nostre azioni e alle nostre responsabilità.

    Pilastro 2 – La pratica dell’accettazione di sé

    L’autostima è impossibile senza l’accettazione di sé. Accettare se stessi ha tre livelli di significato:

    1. Vuol dire stare dalla propria parte ossia tifare per sé stessi e non essere in un rapporto di antagonismo;
    2. Comporta la disponibilità a toccare con mano e vedere come reali i nostri pensieri, le nostre azioni, i nostri sentimenti e i desideri che proviamo. Se commetto un errore, questo livello mi permette di accettarlo come mio e quindi imparare da esso;
    3. Implica l’idea della compassione, dell’amicizia e della gentilezza verso me stesso. 

    Molte persone hanno difficoltà ad accettare il proprio corpo o alcune emozioni. È una grande classico per le parti del nostro corpo che non ci piacciono. L’autore ci propone un esercizio: ogni mattina, metterci davanti allo specchio osservando il nostro corpo e affermare “Nonostante i miei difetti e le mie imperfezioni, mi accetto completamente senza riserve”.

    Questo esercizio permette di evitare la negazione del nostro corpo, aiutandoci ad aumentare la consapevolezza e l’accettazione del nostro aspetto fisico. Secondo l’autore, questo esercizio spinge le persone che non amano un aspetto di sé a fare qualcosa per cambiarlo (quando è possibile). Perché non possiamo cambiare solo ciò che accettiamo.
    Un discorso simile vale per i sentimenti e le emozioni: per lavorare su di esse, dobbiamo prima di tutto accettarle.

    Pilastro 3 – La pratica del senso di responsabilità

    Un altro importante aspetto è assumersi la responsabilità delle proprie azioni e della propria vita. Per sentirmi capace di vivere, devo sentire di controllare la mia esistenza. Se la controllo, ne sono responsabile.

    In altre parole, per avere autostima devo prendermi la responsabilità delle mie scelte e delle mie azioni, capendo che nessuno mi deve la realizzazione dei mie desideri. Sono soltanto io che posso trasformare un desiderio in realtà. E qualora non riuscissi in questa impresa, sarà una mia responsabilità.

    La responsabilità si esprime anche rispetto al tempo, nel senso che dobbiamo essere responsabili di come usiamo il tempo che abbiamo, perseguendo obiettivi e valori che abbiamo scelto. 
    Se mi prendo la responsabilità della mia felicità, accedo a un grande potere: avere pienamente la mia vita nelle mie mani.

    💡Questo tema è molto presente nello stoicismo di cui ti invito a scoprire la mia guida completa.

    Dobbiamo sentirci responsabili della nostra autostima

    Devo sentirmi persino responsabile dell’innalzamento della mia autostima, perché la stima di me stesso non è un dono che ricevo dagli altri. Al contrario sono io che devo generarla dall’interno. Nessuno verrà a regalarci l’autostima e non ci sono eventi improvvisi che l’aumenteranno: non bisogna, dunque, aspettare passivamente ma lavorare per migliorare la nostra autostima.

    Questo senso di responsabilità si esprime attraverso un orientamento attivo alla vita: siamo noi a dover agire, siamo noi a dover pensare con la nostra testa e siamo noi a doversi dare una mossa per far accadere le cose che vogliamo che accadono.

    Nessuno verrà a salvarci

    Ecco una grande verità di cui dobbiamo divenire consapevoli: non verrà nessuno a salvarci, nessuno raddrizzerà la nostra vita e nessuno risolverà i miei problemi. Se non facciamo qualcosa, amici miei, non ci sarà nessun miglioramento.
    E per quanto sconfortante possa sembrare questa verità, prenderne coscienza ci permette di prendere la nostra vita nelle nostre mani e praticare quel senso di responsabilità che costituisce uno dei 6 grandi pilastri dell’autostima.

    Pilastro 4 – La pratica dell’affermazione di sé

    Per avere autostima è necessario sapersi affermare. Branden spiega che

    “Affermarsi significa rifiutare di fingersi diversi per piacere agli altri,avere il coraggio di difendere le proprie idee, prendersi un impegno con il proprio diritto di esistere e avere il coraggio di affrontare le sfide della vita e lottare per essere padroni della nostra esistenza.Alcune persone si muovono come se non avessero il diritto di occupare lo spazio che occupano. Alcuni parlano come se la loro principale intenzione fosse di non farsi sentire dagli altri. Si tratta di persone che hanno pochissima autostima purtroppo”.

    — Nathaniel Branden (I sei pilastri dell’autostima)

    Per costruire una sana autostima, dobbiamo invece occupare con convinzione il nostro spazio, dobbiamo parlare con lo scopo di farci sentire e dobbiamo avere il coraggio di affermare noi stessi, anche e soprattutto quando non è facile.

    Solo quando scegli di affermarti, puoi davvero avere più fiducia in te e nei tuoi mezzi. Perché l’affermazione di sé è uno dei grandi pilastri dell’autostima.

    Pilastro 5 – La pratica di darsi un obiettivo

    Gli obiettivi sono un’altra componente fondamentale per l’autostima. Darsi degli obiettivi è fondamentale per assumere un atteggiamento attivo rispetto alla vita. Gli obiettivi ci permettono di sentirci efficaci.

    Darsi degli obiettivi è un orientamento fondamentale che si applica a tutti gli aspetti della nostra esistenza. Vuol dire vivere e agire con intenzione. E una caratteristica distintiva di coloro che hanno una buona dose di controllo sulla propria vita. Significa assumersi la responsabilità di formulare i nostri obiettivi, identificare le azioni necessarie per raggiungerli e fare attenzione al risultato delle nostre azioni, per controllare se ci stanno portando dove vogliamo arrivare.

    Nel libro leggiamo che

    La radice dell’autostima non sono i nostri successi, ma quelle pratiche generate dall’interno che, tra l’altro, rendono possibili tali successi”.

    — Nathaniel Branden (I sei pilastri dell’autostima)

    È una distinzione importante: il nostro valore non si misura attraverso i successi, ma piuttosto attraverso le azioni e gli sforzi che compiamo per conseguire i nostri obiettivi. In sostanza, non può esserci autostima senza la pratica di darsi un obiettivo.

    💡 Sul tema degli obiettivi ti consiglio il mio articolo: Obiettivi da raggiungere: come sceglierli efficacemente

    Pilastro 6 – La pratica dell’integrità personale

    Il sesto e ultimo pilastro dell’autostima è l’integrità personale. Essere integri vuol dire essere coerenti. L’integrità si manifesta quando parole e comportamento coincidono. Perché se il nostro comportamento non rispecchia le nostre convinzioni, allora perdiamo la faccia davanti a noi stessi, con il rischio di perdere fiducia e stima in noi stessi.

    Essere integri significa essere consapevoli delle nostre convinzioni, accettarle e prendersi le nostre responsabilità rispetto a esse. Per essere integri dobbiamo allineare parole e azioni e dire la verità agli altri e soprattutto a noi stessi.

    Branden sottolinea quanto sia difficile rimanere integri nella società oderna in cui la norma sono la corruzione, il cinismo e l’amoralità. Per questo scrive:

    “La sfida, oggi, è mantenere alti gli standard personali pur sentendo di vivere in una fogna morale. (…) Tutto contribuisce a fare della pratica dell’integrità un’impresa eroica e solitaria. Se l’integrità è una fonte di autostima, ne è anche, e mai come oggi, un’espressione”.

    — Nathaniel Branden (I sei pilastri dell’autostima)

    Conclusioni su I sei pilastri dell’autostima

    La necessità di agire per la nostra autostima

     Si tratta di pratiche perché secondo l’autore è quello che l’individuo fa a determinare il livello di autostima. E, dal momento che l’azione fisica è un riflesso dell’azione mentale, i processi interni sono cruciali. 

    Ovviamente non dobbiamo sottovalutare il ruolo di altri fattori nella costruzione dell’autostima. Le persone vengono al mondo con certe differenze innate che possono rendere più difficile o facile raggiungere una sana autostima. Per non sottovalutare il ruolo dell’ambiente, delle esperienze vissute nell’infanzia e dell’educazione dei nostri genitori.

    Tuttavia, qualunque sia la nostra storia, comprendere la natura dell’autostima e i 6 pilastri ad essa associate può aiutarci tantissimo per migliorare la nostra autostima.

    L’esercizio delle frasi da completare per mettere in pratica

    Al di là della comprensione, Nathaniel Branden propone in varie parti del libro l’esercizio delle frasi da completare.
    Si tratta di continuare delle frasi incomplete, come “Per me l’accettazione di me stesso significa…” o ancora
    “Se riuscissi ad accettare di più il mio corpo…”.

    Superare gli ostacoli e trovare la forza con il settimo pilastro

    Per concludere, con questo libro Nathaniel Branden ci aiuta a capire che per avere una sana autostima dobbiamo fare appello all’eroe che c’è in ciascuno di noi perché non è per nulla semplice mettere in pratica i 6 pilastri dell’autostima. Esistono tanti nemici da sconfiggere come la pigrizia o l’impulso a evitare il disagio. Nel libro leggiamo:

    Se il processo fosse semplice, se non comportasse niente di arduo e difficile, se non occorressero perseveranza e coraggio, tutti avremmo una buona autostima. Ma una vita senza sforzi, lotte o sofferenze non esiste, è un sogno infantile”.

    — Nathaniel Branden (I sei pilastri dell’autostima)

    Ma dove trovare questa forza? L’autore ci spiega che

    L’energia per affrontare questo impegno ci può derivare solo dall’amore per la nostra vita. Questo amore è l’inizio di un a virtù, è la rampa di lancio delle nostre più alte e nobili aspirazioni, il motore che innesca la pratica dei sei pilastri. E il settimo pilastro dell’autostima”.

    — Nathaniel Branden (I sei pilastri dell’autostima)

    Recensione de I sei pilastri dell’autostima di Nathaniel Branden

    Per me I 6 pilastri dell’autostima è una lettura davvero fondamentale. Non avere abbastanza autostima è un problema molto comune e qualora non avessimo problemi di autostima, ci sono sicuramente persone a noi care che hanno questo problema e che dovrebbero avere più fiducia e stima in se stessi.

    Il libro dello psicologo e psicoterapeuta Nathaniel Branden è considerato il testo di riferimento per comprendere l’autostima, soprattutto per la sua completezza e chiarezza. Branden analizza tutti i fattori che possono incidere sull’autostima, sia interni che esterni, e fornisce uno strumento straordinario a noi tutti e in particolare a genitori, insegnanti, psicologi, datori di lavoro e persino ai governanti dei nostri paesi.

    Si tratta di una lettura che mi sento di consigliare a tutti per compiere un fondamentale passo verso la comprensione di noi stessi, del nostro stare al mondo e delle scelte che dobbiamo compiere per aumentare la fiducia in noi stessi.

    Ecco i voti della mia recensione di I sei pilastri dell’autostima di Nathaniel Branden:

    Utilità5.0 / 5
    Facilità di lettura4.5 / 5
    Rapporto tempo/benefici5.0 / 5
    Media4.5 / 5

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