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Il lato positivo dello stress: sintesi e recensione

    Il lato positivo dello stress è un libro scritto dalla psicologa e docente di Stanford Kelly McGonigal per diffondere il messaggio che lo stress non è solo qualcosa da ridurre o eliminare dalle nostre vite. In molte situazioni, lo stress ci aiuta a evitare pericoli, difendere le persone che amiamo, crescere e diventare più resilienti. Come ben descritto nel titolo, esiste un lato positivo dello stress e in questo articolo ti propongo appunto una sintesi e recensione del libro di Kelly McGonigal.

    La scheda del libro Il Lato Positivo dello Stress di  Kelly McGonigal

    Il lato positivo dello stress - Copertina
    La copertina dell’edizione italiana di “The Upside of Stress” di Kelly McGonigal.

    Titolo italiano: Il Lato Positivo dello Stress. Perché lo stress fa bene e come sfruttarlo al meglio
    Titolo in inglese: The Upside of Stress: Why Stress Is Good for You, and How to Get Good at It
    Autore: Kelly McGonigal
    Anno: 2016 (USA), 2018 (Italia)
    Numero di pagine: 304
    Categoria: Psicologia
    Link per acquistare il libro :
    Amazon (versione italiana)
    Il Giardino dei libri (versione italiana)

    Per chi è Il Lato Positivo dello Stress di Kelly McGonigal

    Moltissime persone vivono sotto stress e per questo consiglio la lettura del libro di Kelly McGonigal a tutti. Il lato positivo dello stress si rivelerà una lettura particolarmente interessante per

    • tutte le persone che sperimentano alti livelli di stress e vogliono ottenere delle strategie per farvi fronte;
    • gli studenti che devono sostenere delle prove o degli esami e che vogliono tenere a bada ansia e stress;
    • chiunque voglia acquisire strumenti e strategie per gestire meglio lo stress (per se o i propri cari).

    La trama di Il Lato Positivo dello Stress: il libro in un paragrafo

    Contrariamente alla credenza comune, lo stress non è solo dannoso. La ricerca scientifica suggerisce che la nostra percezione e reazione allo stress possono determinare se esso sarà un nemico o un alleato.
    In molte circostanze, lo stress può aiutarci a vivere una vita più significativa, aumentare le nostre prestazioni, diventare più resilienti e connetterci maggiormente con gli altri. La chiave sta nel come lo percepiamo e reagiamo alle situazioni difficili che la vita ci mette di fronte: ciascuno di noi può, quindi, mettere in pratica delle strategie per trasformare lo stress in una forza positiva.

    L’autore: Chi è Kelly McGonigal

    Kelly McGonigal, autrice del libro Il lato positivo dello stress

    Kelly McGonigal è una psicologa, docente e autrice di fama internazionale, conosciuta per il suo lavoro nel campo della psicologia dello stress e del benessere. Ha conseguito un dottorato in psicologia presso l’Università di Stanford, dove insegna dal 2000.
    Tra i suoi libri più celebri troviamo Il lato positivo dello stress (The Upside of Stress, 2016), La forza di volontà (The Willpower Instinct, 2011) e La gioia del movimento (The Joy of Movement, 2019).

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    Il Lato Positivo dello Stress (riassunto in italiano): le idee principali + versione podcast

    La maggior parte di noi è convinta che lo stress è qualcosa di sostanzialmente negativo e dannoso. La stessa Kelly McGonigal apre il suo libro confessando che lei stessa per anni ha veicolato questo messaggio, condividendo consigli e strategie per limitare lo stress nella vita. Tuttavia, una serie di ricerche scientifiche dai risultati sorprendenti hanno portato la psicologa americana a ripensare completamente lo stress. Oggi Kelly McGonigal è convinta che dobbiamo rivedere completamente il modo giudichiamo lo stress: il suo libro ci spiega appunto che esiste un lato positivo dello stress e che tutti noi dovremmo smetterla di demonizzare questa condizione che fa parte integrante delle nostre vite.

    IDEA #1 – Dobbiamo ripensare lo stress

    Una ricerca condotta nel 1998 negli Stati Uniti su 30 000 persone aveva rivelato che coloro che ritenevano lo stress dannoso per la salute avevano un rischio di morte maggiore rispetto a chi, pur vivendo alti livelli di stress, non lo vedeva come qualcosa di negativo1. Gli autori dello studio conclusero che non era lo stress in sé a essere dannoso, ma la convinzione che si trattasse di qualcosa di nocivo.

    Dopo aver scoperto le conclusioni di questo studio, Kelly McGonigal ha iniziato a interessarsi alle ricerche condotte negli ultimi decenni: i risultati di studi lavori scientifici le hanno permesso di capire che che al di là degli effetti nocivi che tutti conosciamo, esistono anche dei benefici dello stress. Per iniziare, lo stress può renderci più brillanti, forti ed efficaci. Se visto sotto una luce positiva, lo stress può aiutarci a crescere, imparare e persino essere più sani e felici.

    IDEA #2 – Il modo in cui pensiamo allo stress cambia i suoi effetti su di noi

    Ciascuno di noi può cambiare idea sullo stress. Una delle basi scientifiche delle teorie esposte nel libro riguarda la scienza del mindset, secondo la quale il modo in cui pensiamo a qualcosa può trasformare l’effetto che ha su di noi.

    Numerosi studi hanno dimostrato che l’effetto che ci aspettiamo è quello che otterremo. I risultati più significativi sono stati tuttavia ottenuti attraverso una ricerca che ha dimostrato che la nostra reazione ormonale può essere influenzata dalla nostra mentalità riguardo allo stress, portando a una “realtà biologica” diversa2. Nello specifico, questo esperimento voleva valutare la concentrazione di due importanti ormoni dello stress: il cortisolo e il deidroepiandrosterone (DHEA). Per semplificare, mentre il cortisolo ci aiuta ad essere più reattivi, veloci e attenti in una situazione di stress, il DHEA aiuta il cervello a diventare più forte e resiliente in condizioni di stress e antagonizza alcuni effetti del cortisolo. Come leggiamo nel libro

    L’esperimento di Alia Crum aveva dimostrato che i partecipanti che guardavano un video cha sottolineava i lati positivi dello stress prima di sostenere una prova stressante rilasciavano maggiori quantità di DHEA rispetto agli altri.

    La naturale conclusione di questi risultati è che la chiave non è eliminare lo stress, ma rivedere il nostro atteggiamento mentale verso di esso per reagiamo meglio di fronte alle sfide della vita. E la buona notizia è che tutti noi possiamo cambiare idea e coltivare un atteggiamento mentale che ci aiuti a prosperare.

    IDEA #3 – Lo stress ha dei lati positivi

    Nonostante sia più temuto che apprezzato, lo stress può essere visto come un alleato nei momenti difficili. Basti pensare alla classica risposta attacco-o-fuga che ci permette di affrontare pericoli o evitare problemi ed è fondamentale per la nostra sopravvivenza.
    Possiamo poi mettere in discussione l’affermazione che la convinzione che lo stress sia sempre dannoso, perché a seconda della situazione, la nostra risposta allo stress potrà essere molto diversa.

    Lo stress non è sempre un nemico

    Contrariamente all’opinione popolare, non c’è una singola risposta allo stress: ci sono vari tipi di risposta, le quali presentano variazioni fisiologiche specifiche. Secondo Kelly McGonigal possiamo distinguere i seguenti tipi di stress:

    • Risposta Attacco-o-Fuga: è la reazione più conosciuta e comunemente associata allo stress. Di fronte a un pericolo o una situazione difficile, lo stress prepara il nostro corpo a reagire. Da un aumento della frequenza cardiaca all’incremento degli ormoni dello stress come l’adrenalina, tutto concorre a fornirci l’energia necessaria.
    • Risposta di Sfida: in assenza di pericolo e paura, il nostro corpo reagisce ci fornisce energia e concentrazione, senza provocare le reazioni negative della risposta attacco-o-fuga. Secerniamo ormoni dello stress, ma con una maggiore percentuale di DHEA, che ci aiuta a riprenderci e apprendere dallo stress. Questo tipo di stress è non solo utile ma ci fa stare bene e può renderci felici. Per esempio, le persone che si trovano in uno stato di flusso, manifestano i segni di una risposta di sfida (per approfondire, puoi leggere la mia sintesi de libro Flow di Mihaly Csikszentmihalyi.
    • Risposta Tend-and-befriend: lo stress ci motiva spesso a ricercare connessioni con gli altri, grazie all’ossitocina. Quest’ormone, oltre a fortificare i legami sociali, può addirittura favorire la salute cardiaca e darci il coraggio necessario per proteggere le persone e le comunità che vi stanno a cuore (è la classica reazione che ci spinge a rischiare la vita per salvare un figlio).
    • Risposta con apprendimento e crescita: Il post-stress è un periodo di recupero e apprendimento. Il nostro cervello si adatta, rafforzando la memoria delle esperienze stressanti, preparandoci a gestire meglio episodi futuri simili. Per questo motivo gli astronauti e gli atleti sono addestrati a lavorare in condizione di stress: sperimentando questo tipo di stress, possiamo sviluppare resilienza e maggiori abilità nel gestirlo.

    In sintesi, la nostra risposta allo stress non è solo un meccanismo di sopravvivenza, ma un riflesso di come percepiamo e interagiamo con il mondo. Con la giusta comprensione, possiamo vedere lo stress non come un nemico, ma come uno prezioso amico a cui affidarci nei momenti sfidanti e difficili.

    IDEA #4 – Una vita significativa è una vita piena di stress

    Un sondaggio del Gallup World Poll, condotto tra il 2005 e il 2006, ha interrogato oltre 125.000 persone di 121 Paesi: “Ti sei sentito molto stressato ieri?”. Sorprendentemente, nelle nazioni con indici di stress più alti, il benessere della popolazione era maggiore.
    Si tratta del cosiddetto “paradosso dello stress”: alti livelli di stress coesistono con alti livelli di benessere. Questo ci porta ad affermare che una vita felice non è necessariamente una vita senza stress. Al contrario, lo stress potrebbe essere una naturale conseguenza del nostro impegno verso obiettivi significativi. E per questo non possiamo davvero illuderci di eliminare lo stress dalla nostra vita.

    Uno studio del 2014 sul rapporto tra stress e longevità aveva evidenziato che i partecipanti che avevano indicato frequenti “seccature” quotidiane avevano una probabilità di mortalità tripla rispetto a coloro che avevano riferito meno problemi3. Tuttavia, analizzando più in profondità la ricerca, si scopre che ciò che stava aumentando il rischio di mortalità non era tanto la presenza dello stress quotidiano, quanto il loro atteggiamento verso di esso. Il messaggio chiave è che non è necessario essere evitare lo stress e i problemi quotidiani, ma piuttosto cambiare la nostra relazione con essi.

    Per l’autrice del libro possiamo definire lo stress nel modo seguente:

    Lo stress è ciò che si manifesta quando in gioco c’è qualcosa che vi interessa”.

    Si tratta di una definizione ampia da comprendere sia la frustrazione nel traffico, sia la sofferenza per una perdita.
    Per Kelly McGonigal, qualcosa che non ci interessa, non ci procura stress. Proprio per questo motivo, non possiamo vivere una vita significativa senza sperimentare stress.

    IDEA #5 – Considerare lo stress in modo diverso ti aiuta a gestirlo

    La chiave potrebbe risiedere nella percezione e nel racconto che facciamo di noi stessi. Una ricerca degli anni ’90 suggerisce che scrivere sui propri valori fondamentali può aiutare a formare una “narrazione dell’adeguatezza personale”, in cui vediamo noi stessi come individui forti e resilienti, capaci di crescere anche attraverso le avversità. Questo cambiamento di prospettiva, unito a promemoria fisici che ci ricordano i nostri valori, potrebbe migliorare significativamente il nostro modo di affrontare lo stress.

    Il tentativo di evitare lo stress può portare a un circolo vizioso chiamato “generazione dello stress”. In pratica, a volte nel tentativo di evitare lo stress, generiamo noi stessi una fonte aggiuntiva di stress, entrando in una spirale negativa.

    In conclusione, piuttosto che vedere lo stress come un nemico da evitare, potremmo iniziare a vederlo come un compagno di viaggio sulla strada di una vita significativa. Dopotutto, è la nostra prospettiva sullo stress, e non lo stress stesso, a definire il nostro percorso.

    IDEA #6 – Diventa bravo a gestire lo stress

    Nel 1975, Salvatore Maddi, uno psicologo dell’Università di Chicago, intraprese un’indagine sugli effetti a lungo termine dello stress sui lavoratori della Illinois Bell Telephone Company. Maddi scoprì che alcune persone avevano un approccio unico allo stress che le aiutava non solo a sopravvivere, ma anche a prosperare. Queste persone vedevano lo stress come una normale sfida della vita, non qualcosa da evitare a tutti i costi. Credevano che ogni difficoltà potesse essere una lezione, un’opportunità per crescere.

    Questi individui non erano passivi di fronte allo stress, ma cercavano attivamente soluzioni, a volte cambiando la situazione, altre adattando la loro reazione rispetto ad essa. In momenti di stress, erano più aperti al dialogo e meno difensivi. Si preoccupavano del proprio benessere fisico, emotivo e spirituale. Maddi etichettò questa mentalità come “resistenza”, definendola come “il coraggio di crescere attraverso lo stress”.

    Gli studi successivi, condotti in diverse regioni del mondo, tra cui aree colpite da traumi come genocidi e guerre, hanno rivelato la presenza di una resilienza simile anche tra coloro che hanno affrontato orrori inimmaginabili. Nonostante le sofferenze, molte persone dimostravano forza, determinazione e speranza.

    Si tratta di un concetto che troviamo in molte culture, religioni e correnti filosofiche. Non possiamo, per esempio, non citare il legame con lo stoicismo: uno degli insegnamenti di Marco Aurelio riguarda proprio questa capacità di trasformare gli ostacoli in opportunità e diventare più resilienti, dopo aver superato problemi e sofferenze.

    💡 Puoi approfondire leggendo la mia sintesi dei Pensieri di Marco Aurelio.

    La ricerca psicologica ha poi dato origine a vari termini per descrivere la resilienza e i benefici dello stress, tra cui “grinta”, “ottimismo appreso”, “crescita post-traumatica”, e “atteggiamento mentale dinamico”. Come ben sintetizza Kelly McGonigal:

    “Essere bravi a gestire lo stress non significa evitarlo, bensì assumere un ruolo attivo nel modo in cui lo stress vi trasforma”.

    IDEA #7 – Accetta la tu ansia per far fronte allo stress

    Contrariamente a quanto comunemente si pensa, lo stress può effettivamente migliorare le prestazioni. Secondo l’autrice, quando si tratta di effettuare una prova sotto pressione, essere stressati è meglio che essere rilassati.
    Una prova a supporto di questa tesi è un esperimento condotto da Jeremy Jamieson, un professore di Psicologia dell’Università di Rochester.

    Lo studio aveva rilevato che parlare degli effetti positivi dello stress prima di un esame, permette agli studenti di ottenere voti migliori indipendentemente dalle proprie capacità.4. Le conclusioni furono che che considerare lo stress come un alleato può effettivamente migliorare la performance.

    Come tradurre la tensione in eccitazione

    Quando dobbiamo sostenere una prova che ci rende ansiosi, non dobbiamo tentare di rilassarci a tutti i costi. Dobbiamo accogliere la tensione e considerare quella tensione come un segno positivo perché siamo per vivere qualcosa di eccitante.

    Allo stesso modo, inutile dire ad una persona ansiosa di calmarsi, perché potrebbe essere peggio: il nostro interlocutore potrebbe convincersi di non disporre di quel che serve per gestire lo stress.

    “Sfuggire da ciò che rende ansiosi rinforza soltanto la paura e aumenta la preoccupazione per l’ansia futura”.

    Una migliore strategia è spiegare ad una persona ansiosa che la riteniamo in grado di gestirla. Alcuni studi hanno dimostrato che questa strategia migliora la prestazioni del 33%.

    Come trasformare una minaccia in una sfida la tensione in eccitazione

    Esistono due tipi di risposte fisiologiche allo stress: la risposta alla minaccia e la risposta di sfida. Mentre la prima può avere effetti dannosi sul sistema cardiovascolare, la seconda è paragonabile ai benefici effetti dell’esercizio fisico. La risposta di sfida aiuta non solo nelle prestazioni immediate ma protegge anche il corpo dai potenziali effetti dannosi dello stress cronico. I ricercatori del Framingham Heart Study, uno degli studi epidemiologici più accurati e più estesi temporalmente mai condotti negli Stati Uniti, hanno evidenziato che coloro che manifestano la fisiologia della risposta di sfida tendono a invecchiare meglio, con una maggiore massa cerebrale5.

    Diverse strategie possono aiutare a innescare una risposta di sfida, tra cui riconoscere i propri punti di forza, ricordare successi passati e pensare al sostegno dei propri cari. Il potere della mentalità gioca un ruolo cruciale: quando le persone vedono la loro reazione allo stress come una risorsa, riescono a gestirlo meglio, indipendentemente dal loro background o dalle condizioni di salute mentale preesistenti.

    Quindi, anziché cercare di evitare o reprimere lo stress, accoglierlo come una fonte di energia può aiutarci a massimizzare le nostre prestazioni. Scegliendo di vedere lo stress come una risorsa e fidandosi delle proprie capacità, possiamo trasformare una situazione potenzialmente dannosa in un’opportunità di crescita e successo.

    IDEA #8 – Prendersi cura degli altri trasforma lo stress

    Quando si parla di risposta allo stress, la teoria del tend-and-befriend sottolinea un modello di comportamento spesso trascurato. A differenza delle tipiche risposte combatti o fuggi, molte persone, in particolare le donne, reagiscono allo stress prendendosi cura degli altri e rafforzando i legami sociali. Questi gesti possono variare dal semplice ascolto all’offerta di supporto emotivo.
    Nel tempo, si è scoperto che questo tipo di risposta non è esclusiva delle donne: gli uomini, infatti, mostrano anch’essi simili inclinazioni.

    Da un punto di vista evolutivo, questo comportamento ha un significato profondo: serve principalmente a proteggere la prole e, per estensione, la comunità. Si manifesta spesso in situazioni di rischio (un genitore che salva il proprio figlio da un pericolo) o attraverso azioni che rafforzano i legami sociali.
    Quando attiviamo la risposta “tend-and-befriend”, non solo proteggiamo gli altri, ma affrontiamo con coraggio ogni sfida. E ogni gesto d’aiuto verso gli altri stimola questa reazione in noi.

    IDEA #9 – Le avversità ci rendono più forti

    Il paradosso dello stress ci mostra che, nonostante desideriamo una vita serena, sono proprio le avversità a catalizzare la nostra crescita, secondo una formula che dobbiamo Nietsche:

    “Quello che non uccide fortifica”.

    — Friedrich Nietzsche

    Questa idea suggerisce che le sfide possono rinforzarci. Sorprendentemente, chi ha evitato traumi si trova spesso meno soddisfatto di chi ha affrontato difficoltà.

    Questa resilienza non dipende da fattori esterni come l’istruzione o il reddito, ma dalla nostra capacità di trasformare le sfide in opportunità. Le avversità possono, infatti, fungere da risorse preziose, aumentando la nostra capacità di affrontare sfide future. Il concetto di “shift-and-persist”, ovvero accettare lo stress e rielaborare il nostro modo di affrontarlo, si rivela una strategia efficace per gestire e crescere da situazioni difficili.

    Questo approccio può portare a una crescita post-traumatica, durante la quale gli individui non solo trovano nuove forze, ma sviluppano anche una maggiore vicinanza e compassione, apprezzano di più la vita, rafforzano la loro fede e, talvolta, trovano un nuovo percorso di vita.

    È essenziale però sottolineare che la crescita post-traumatica non minimizza il trauma stesso; è piuttosto il nostro modo di reagire alle avversità che determina la nostra capacità di crescere. La chiave è nell’atteggiamento mentale: vedendo il lato positivo delle sfide, possiamo affrontarle con maggiore positività, speranza e fiducia. Tuttavia, è cruciale riconoscere la sofferenza insieme alla crescita, evitando di forzare una prospettiva positiva.

    Questo atteggiamento si estende anche alle storie traumatiche degli altri; possiamo imparare e crescere dalle esperienze altrui, un fenomeno noto come “resilienza vicaria”. In sintesi, riconoscere e valorizzare il lato positivo delle nostre esperienze passate ci può dare la forza per affrontare e trasformare le avversità presenti, modificando in profondità il nostro rapporto con lo stress.

    Conclusioni su Il Lato Positivo dello Stress

    A un primo sguardo, sembra che lo stress sia solo danno, ma se scaviamo più in profondità, emergono sfumature inaspettate. Il libro di Kelly McGonigal spiega che lo stress può trasformarsi da nemico in alleato, in particolare quando le persone danno valore alle loro comunità, trovano uno scopo nelle sfide o vedono un lato positivo nelle difficoltà,

    Piuttosto che chiederci se lo stress è buono o cattivo, dovremmo porci una domanda migliore: Penso di avere la capacità di trasformare lo stress in qualcosa di positivo?

    Kelly McGonigal spiega che la scienza ci dice che è più probabile che lo stress si riveli dannoso quando 1) Ci sentiamo inadeguati ad affrontare lo stress, 2) Lo stress ci isola dagli altri e 3) Lo stress ci pare del tutto privo di senso e contrario alla vostra volontà. In tutte le altre occasioni, possiamo sfruttare lo stress a nostro favore.

    Ciascuno di noi ha il potere di cambiare i propri atteggiamenti e reagire in modo diverso rispetto allo stress. Ogni inizio o transizione rappresenta un’occasione per sfidarsi. Che sia l’inizio di un nuovo anno, una domenica sera o semplicemente ogni mattina, è il momento di domandarsi: “Come voglio crescere a partire dallo stress?”.

    Recensione de Il Lato Positivo dello Stress di Kelly McGonigal

    Con questo libro (e l’omonimo TED Talk), Kelly McGonigal ha aiutato a diffondere il messaggio che lo stress non è un nemico giurato da combattere a tutti i costi. La fama internazionale dell’autrice e il successo del volume hanno contribuito a convincere molte persone che lo stress può essere un grande alleato in determinate situazioni e che gestire lo stress significa anche saperlo accettare e essere in grado di sfruttarlo a nostro favore.

    Premetto che è il terzo libro che leggo di questa autrice di cui apprezzo molto la chiarezza espositiva e la ricchezza di riferimenti scientifici. Come in molti libri che sostengono una tesi forte, ho rilevato la tendenza a voler difendere a tutti i costi un lato della medaglia, minimizzando l’altro. Sebbene sia oggi comunemente accettato che lo stress sia anche un alleato, il libro contiene solo un piccolo accenno sui problemi derivanti dallo stress cronico, subito e prolungato. In questo senso, un paragrafo nella parti iniziali avrebbe dato maggiore equilibrio al testo).

    Detto questo, è indubbio che siamo di fronte a un libro interessante, appassionante e di sicuro necessario. Ecco i voti della mia recensione di Il Lato Positivo dello Stress di Kelly McGonigal:

    Utilità4.5 / 5
    Facilità di lettura4.0 / 5
    Rapporto tempo/benefici4.5 / 5
    Media4.3 / 5
    1. Keller A, Litzelman K, Wisk LE, et al. Does the perception that stress affects health matter? The association with health and mortality. Health Psychol. 2012;31(5):677-684. ↩︎
    2. Crum AJ, Akinola M, Martin A, Fath S. The role of stress mindset in shaping cognitive, emotional, and physiological responses to challenging and threatening stress. Anxiety Stress Coping. 2017;30(4):379-395. doi:10.1080/10615806.2016.1275585 ↩︎
    3. Aldwin CM, Jeong YJ, Igarashi H, Choun S, Spiro A 3rd. Do hassles mediate between life events and mortality in older men? Longitudinal findings from the VA Normative Aging Study. Exp Gerontol. 2014;59:74-80. doi:10.1016/j.exger.2014.06.019 ↩︎
    4. Jamieson JP, Mendes WB, Blackstock E, Schmader T. Turning the knots in your stomach into bows: Reappraising arousal improves performance on the GRE. J Exp Soc Psychol. 2010;46(1):208-212. doi:10.1016/j.jesp.2009.08.015 ↩︎
    5. Jefferson AL, Himali JJ, Beiser AS, et al. Cardiac index is associated with brain aging: the Framingham Heart Study. Circulation. 2010;122(7):690-697. ↩︎



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