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Il metodo Feel Good: sintesi e recensione

    Il metodo Feel Good è il primo libro del famoso youtuber esperto di produttività Ali Abdaal. Basato sul concetto di produttività del benessere, questo volume presenta un metodo per essere più produttivi ed efficienti che mette al centro di tutto il nostro benessere e la nostra felicità.
    Oggi ti propongo una sintesi con le sue idee principali, terminando con una mia personal recensione de Il metodo Feel Good.

    La scheda del libro Slow Productivity di Ali Abdaal

    Feel Good Productivity in italiano
    La copertina dell’edizione italiana di Feel Good Productivity

    Titolo italiano: Il metodo Feel Good. Meno lavoro, più vita: come avere più tempo per fare quello che ti piace
    Titolo in inglese: Feel-Good Productivity: How to Do More of What Matters to You
    Autore: Ali Abdaal
    Anno: 2023 (USA), 2024 (Italia)
    Numero di pagine: 288
    Categoria: Gestione del tempo, Produttività
    Link per acquistare/ottenere il libro :
    Amazon (versione in italiano)
    Il Giardino dei libri (versione in italiano)

    Per chi è Il metodo Feel Good di Ali Abdaal

    Il metodo Feel Good è un libro che consiglio in modo particolare a:

    • persone stanche e stressate che cercano un migliore equilibrio tra vita lavorativa e personale; 
    • chiunque voglia essere più produttivo senza sacrificare il proprio benessere mentale e fisico;
    • appassionati di produttività che vogliono trarre ispirazione da un metodo alternativo per gestire il proprio tempo e raggiungere i propri risultati.

    La trama di Il metodo Feel Good: il libro in un paragrafo

    Siamo portati a pensare che per essere produttivi sia necessario lavorare più a lungo e più duramente. Secondo questa visione la strada verso dei risultati di alto livello è inevitabilmente costellata di sforzi, sacrifici, preoccupazioni, lunghe sessioni di lavoro e poche ore di sonno. Non è per nulla vero secondo Ali Abdaal, secondo cui esiste un metodo alternativo per essere produttivi ed efficienti: si tratta del cosiddetto metodo Feel Good che mette al centro di tutto il tuo benessere e la tua felicità.

    L’autore: Chi è Ali Abdaal

    Ali Abdaal, autore di Feel Good Productivity
    Ali Abdaal, autore del libro Il metodo Feel Good.

    Ali Abdaal è un medico inglese convertitosi in esperto di produttività. Lo conosco da molto tempo e per un periodo ho seguito il suo canale YouTube e devo dire che è davvero molto bravo a creare dei video chiari ed accattivanti sui temi della tecnologia, produttività e gestione del tempo.
    Oggi è uno degli esperti di produttività più seguito al mondo con un seguito che si conta in milioni di follower. Il metodo Feel Good è il suo primo attesissimo libro.

    Il metodo Feel Good (riassunto in italiano): le idee principali

    Ecco le idee e gli insegnamenti principali che possiamo ricavare dalla lettura di Il metodo Feel Good di Ali Abdaal.

    Idea #1 – Scegli la produttività del benessere

    Partiamo con la prima idea che possiamo sintetizzare citando un passaggio del libro in cui leggiamo:

    “Il successo non porta al benessere. Il benessere porta al successo”.

    Si tratta della tesi di fondo del libro che promuove un approccio che potremmo definire “Produttività del benessere”, il quale identifica come priorità assoluta il nostro benessere e la nostra felicità appunto.

    Il punto di partenza di questa visione della produttività è la cosiddetta teoria dell’ampliamento e della costruzione delle emozioni positive, proposta da Barbara Fredrickson, considerata una delle figure di spicco della psicologia positiva, una branca della disciplina di cui ho spesso parlato qui sul mio blog.

    Questa teoria si basa su due processi che si consolidano a vicenda e che si innescano quando ci sentiamo bene:

    • L’ampliamento delle emozioni positive: che permette alla nostra mente di ampliarsi e aprirsi di più, assorbire maggiori informazioni e vedere più possibilità.
    • La costruzione delle emozioni positive: che ci aiuta a costruire un serbatoio di risorse mentali ed emotive come la resilienza, la creatività, la capacità di problem-solving, i legami sociali e la salute fisica.

    La conclusione a cui giunge l’autore è la seguente:

    “Se, come suggerisce, la teoria di Fredrickson, le emozioni positive modificano il funzionamento del cervello, il primo passo è sentirsi meglio e il secondo fare di più quello che conta per noi”.

    Sentirsi bene ha, infatti 3 grandi effetti positivi:

    1. Aumenta la nostra energia;
    2. Riduce lo stress;
    3. Arricchisce la vita.

    A questo punto la domanda fondamentale è: OK, tutto molto interessante. Ma come faccio a sentirmi meglio?

    La risposta di Ali Abdaal è lavorare su 3 aspetti fondamentali che costituiscono poi le 3 parti in cui è strutturato il libro:

    1. Ritrova l’energia;
    2. Sblocca (Supera la procrastinazione;
    3. Sostieni (Evita il burn-out).

    Idea #2 – Ritrova l’energia con il gioco, il potere e le persone

    Nella vita esistono 3 grandi fonti di energia che ciascuno di noi può inserire nella propria vita: il gioco, il potere e le persone.

    Il gioco

    La prima fonte energizzante è il gioco. Da bambini tutti giocavamo molto, ma una volta divenuti adulti il gioco scompare quasi sempre dalle nostre vite.
    È un errore perché un crescente numero di ricerche supporta l’idea che il gioco sia la chiave della vera produttività, in parte perché offre un senso di sollievo psicologico.

    Il potere

    La secondo fonte di energia è il potere. Il potere è una forma di emancipazione personale che si manifesta quando abbiamo la sensazione che il nostro lavoro, la nostra vita e le nostre decisioni siano nelle nostre mani.

    Aumentare la fiducia in se stessi

    Per creare questo importante potere dobbiamo innanzitutto aumentare la sicurezza in noi stessi, perché avere fiducia nelle nostre capacità di portare a termine un compito ci fa sentire bene quando lo facciamo e ci aiuta anche a svolgerlo meglio. Perché, come leggiamo nel libro,

    “Credere di farcela è il primo passo per essere sicuri di riuscirci veramente”.

    Nel libro troviamo un po’ di strategie per aumentare la propria fiducia in sé stessi. La più valida tra esse si basa sulla teoria dell’esperienza vicaria: vedere qualcun altro svolgere con successo un compito che stiamo per affrontare aumenta la nostra fiducia, perché ci dimostra che il compito non è impossibile. L’effetto è ancora più forte se la persona è simile a te.

    💡Ali Abdaal integra questo principio nella sua vita leggendo libri o ascoltando podcast su persone che ce l’hanno fatta in ambiti in cui lui stesso desidera migliorare.

    Potenziare le nostre abilità

    Un altro modo per ottenere più potere personale è potenziare le nostre abilità. Uno dei modi per riuscirci è adottare il metodo Shoshin, una concetto zen che significa “la mente del principiante” e che consiste nell’adottare uno stato mentale in cui affrontiamo ogni sfida e situazione con la curiosità, l’apertura mentale e l’umiltà di un principiante.

    Un’altra tecnica per potenziare le nostre abilità sfrutta il fenomeno dell’effetto protégé, che suggerisce si basa sull’idea che quando le persone devono insegnare qualcosa a qualcun altro, apprendono meglio. È abbastanza risaputo che uno dei migliori modi per padroneggiare un argomento consiste nell’insegnarlo ad altre persone.

    💡 Ho vissuto questa esperienza sulla mia pelle: sono circa 20 anni che mi interesso alla crescita personale, che leggo e studio i migliori libri sul tema e mi sforzo di applicare le migliori strategie di auto-miglioramento nella mia vita. Da quando ho iniziato questo progetto di divulgazione con il blog, il podcast e il canale YouTube, ho notato che il mio sforzo di trasmettere queste idee aiutava non solo gli altri ma anche me stesso. E tutto ciò ha raggiunto il suo apice durante il processo che mi ha portato a pubblicare il mio libro IN CRESCITA. 52 appuntamenti per diventare la migliore versione di te in cui ho in pratica voluto insegnare ad altre persone il meglio di ciò che ho imparato lungo tutto questo percorso.

    Assumere il controllo del nostro lavoro


    Il terzo e ultimo modo di ottenere più potere è assumere il controllo del nostro lavoro. Quando sentiamo un senso di autonomia e controllo sul nostro lavoro, la nostra motivazione intrinseca aumenta. E la motivazione intrinseca è molto più potente della motivazione estrinseca. Certo, in alcune situazioni, il nostro controllo può essere limitato ma puoi comunque assumere maggiore controllo cambiando il tuo mindset: invece di pensare ai compiti che “dobbiamo” fare, possiamo iniziare a considerarli come compiti che “scegliamo” o “abbiamo la possibilità” di fare.

    Le persone

    La terza fonte di energia sono le persone. Da anni gli scienziati studiano l’energia relazionale, ossia il fatto che le nostre interazioni con gli altri possano avere un effetto energizzante su di noi.
    A dire il vero il mondo si divide in persone energizzanti che riempiono di energia chi li circonda e in vampiri energetici che ci lasciano esausti dopo un’interazione con loro.

    Oltre all’ovvio consiglio di tentare ci circondarsi di persone che diffondono energia, nel libro viene suggerito di adottare la mentalità del commilitone che è molto più efficace della diffusa mentalità del rivale in cui pensiamo solo al nostro successo. Quando più persone lavorano a un compito o a un progetto, esse si sentono molto più motivate e sono di conseguenza più produttive. Si tratta di un concetto che ha implicazioni molto importanti nel mondo del lavoro: le aziende dovrebbero infatti favorire una cultura interna che promuove molto di più il lavoro di squadra e la condivisione di obiettivi comuni piuttosto che la competizione interna.

    Idea #3 – Supera la procrastinazione eliminando l’incertezza, la paura e l’inerzia

    Nella seconda parte del libro, Ali Abdaal affronta un problema molto comune: la tendenza a procrastinare.

    Incertezza

    Una delle cause più frequenti è l’incertezza: alcune volte rimandiamo perché non ci è chiaro cosa dobbiamo fare.  Per vincere l’incertezza dobbiamo rispondere a 3 domande fondamentali:

    • Perché? Prima di tutto dobbiamo trovare il motivo e lo scopo di un’attività
    • Cosa? In seguito, dobbiamo lavorare su ciò che dobbiamo fare in pratica per portare avanti quel compito che stiamo rimandando.
    • Quando? E per finire anche il quando è importante perché se non sappiamo quando faremo una cosa, rischiamo di non farla mai.

    Paura

    Un’altra causa comune della procrastinazione è la paura. Il primo passo è riconoscere l’esistenza di questa paura e cercare di capirla. Dovremmo chiederci di cosa abbiamo paura e perché. In seguito potremo implementare delle strategie pratiche per sconfiggerla.

    Inerzia

    Dietro la procrastinazione si nasconde spesso una terza causa: l’inerzia. La legge dell’inerzia è l’idea che un oggetto a riposo rimane a riposo, e un oggetto in movimento rimane in movimento, a meno che non venga influenzato da una forza esterna. Questa legge si applica tanto alla produttività quanto alla fisica.

    Per sfruttare questa legge a nostro favore dobbiamo prima di tutto ridurre gli attriti tra noi e il compito che vogliamo smettere di procrastinare. Se ti piacerebbe leggere di più ma rimandi sempre, ti consiglio di lasciare un libro o anche vari libri in bella vista: nel mio caso io lascio il libro che sto leggendo sulla mia scrivania in modo da avere una spinta forte a leggerlo quando mi sveglio. Un altro consiglio è non portare mai il telefono o il tablet in bagno, ma avere sempre invece conte un libro: così avrai almeno una decina di minuti in cui non avrai altra scelta che quella di leggere.

    La regola dei 5 minuti

    A volte però rimaniamo nell’inerzia semplicemente perché una cosa non ci va in quel momento. Può capitare con lo studio, con lo sport e con qualsiasi compito. Un soluzione è usare la famosa regola del 5 minuti che ritroviamo in tanti libri di produttività: impegnati in qualcosa solo per 5 minuti e vedi cosa succede. Spesso è il primo passo a spaventarci: impegnarsi in qualcosa per soli 5 minuti rende più facile compiere questo primo passo e nella maggioranza dei casi ci spinge a continuare proprio a causa della legge dell’inerzia.

    💡 Personalmente ogni volta che devo iniziare a lavorare a un nuovo episodio del podcast, mi sento un po’ bloccato perché so che mi aspetterà tanto lavoro per arrivare alla pubblicazione dell’episodio: avrei quindi la naturale tendenza a procrastinare. Ma non appena inizio a lavorarci, poi non mi fermo più anche perché ho la grande fortuna di amare questo compito e di avere un perché molto forte (voglio davvero aiutare gli altri).

    Idea #4 – Elimina le cause del burn-out

    Nella terza e ultima parte del libro troviamo una serie di strategie per evitare il burn-out, un fenomeno che porta sempre più persone a ritrovarsi in uno stato di esaurimento fisico e mentale.

    Carico di lavoro eccessivo

    Una delle causa più evidenti è un carico di lavoro eccessivo. La soluzione è abbastanza evidente: devi sforzarti di fare meno. In particolare, devi

    • Smettere di prendere troppi impegni: imparando a dire no e concentrandoti sui compiti più importanti;
    • Concederti delle distrazioni energizzanti: non tutte le distrazioni sono da evitare secondo l’autore. In particolare, una breve chiacchierata con un amico, l’ascolto di un podcast che adoriamo o magari la visualizzazione di un video che ci ispira possono essere delle distrazioni che di ricaricano e aiutano;
    • Importi dei ritmi più sostenibili sfruttando il potere rienergizzante delle pause: molti di noi si sentono in colpa quando non facciamo nulla: al contrario dovremmo trovare dei momenti della giornata per oziare.

    Ricaricare le batterie

    Un’altra causa della stanchezza cronica che può condurci al burnout è quando non ci concediamo dei momenti per ricaricare le batterie. Un ottimo modo per ricaricare le batterie è dedicarci a delle attività creative, perché secondo una ricerca citata nel libro, sarebbero più rilassanti rispetto alle altre.

    Dovremmo, dunque, dedicarci a dei passatempo o a dei progetti energizzanti. Gli esempi possono essere molteplici: suonare uno strumento, dipingere, scrivere, dedicarsi alla fotografia solo per citare qualche esempio.
    Attenzione però a non trasformare queste attività in fonti di stress: per essere energizzanti le attività creative non devono essere troppo impegnative, non devono contemplare vittorie o sconfitte e non devono essere trasformate in lavoro.

    La natura

    Un altro modo per rigenerarci è fare delle passeggiate nella natura. Numerosi studi dimostrano che la natura ha effetti curativi straordinari. Questo è il motivo per cui gli ospedali moderni spesso includono spazi verdi e giardini. Anche le foto della natura o le registrazioni sonore hanno effetti positivi significativi. Anche le passeggiate possono regalarci tanta energia per cui se riusciamo a fare una bella passeggiata quotidiana nella natura o in un parco o magari in un bosco possiamo combinare gli effetti energizzanti di queste due attività.

    L’ozio

    E ogni tanto concediamoci pure di non fare nulla. Lo ricordo anche me stesso perché ho sempre avuto tendenza a rifiutare l’inattività e l’ozio: la verità è che ogni tanto una pausa dal pensare e dal fare può essere di grande aiuto.

    Disallineamento

    E per finire un’altra causa comune per il burn-out è il disallineamento. Molto spesso ci ritroviamo a dedicare del tempo a delle attività che non sono allineate con i nostri obiettivi o la nostra identità. Magari abbiamo un lavoro che si trova in contrasto con i nostri valori e la nostra identità o ancora dedichiamo poco tempo ai nostri cari sebbene affetti e amicizia siano fondamentali per noi. Il nostro comportamento in questi casi è guidato da forze esterne, piuttosto che da un allineamento profondo tra le nostre azioni e i nostri valori.

    Conclusioni

    Per concludere, questo volume ci invita a diventare più produttivi mettendo al centro noi stessi. Per riuscirci dovremmo provare le strategie esposte nei vari capitoli del libro… l’autore definisce strategie dei veri e propri esperimenti e ci invita a diventare una sorta di scienziati della produttività che sperimentano continuamente nuove tecniche per migliorare la propria vita. Poiché solo valutando continuamente cosa funziona per noi, possiamo capire come sentirci bene sul lungo termine.

    💡 Sullo stesso tema, puoi leggere Slow Productivity di Cal Newport.

    Recensione de Il metodo Feel Good di Ali Abdaal

    Adesso passiamo alla mia recensione del libro “Il metodo feel-good” di Ali Abdaal. Iniziamo subito con il dire che è un libro che ha tantissimi pregi.

    Le 230 pagine dell’edizione italiana sono ben organizzate con una struttura che presenta un’introduzione e poi 3 parti principali ciascuna divisa in 3 capitoli per un totale di 9 capitoli in tutto.  Ho molto apprezzato la piccola sintesi alla fine di ogni capitolo, gli schemini e le illustrazioni che rendono più agevole e piacevole la lettura. Un altro aspetto positivo è che per quasi ogni affermazione o tecnica, l’autore fornisce delle ricerche scientifiche a supporto rendendo il tutto più rigoroso e credibile

    Si tratta, inoltre, di un libro scritto in modo chiaro e accattivante: ci sono tanti aneddoti ed esempi e Ali Abdaal fornisce davvero tantissime strategie da provare nella vita di tutti i giorni.

    La mio opinione

    Certo, il libro non offre rivelazioni sconvolgenti e riprende molte idee e tecniche già viste in altri libri sulla produttività, ma la sua originalità consiste nell’affrontare questo argomento da un punto di vista differente che mette al centro di tutto il nostro benessere e che sfida la visione secondo la quale per essere produttivi dobbiamo ammazzarci di lavoro ed essere sempre super disciplinati, motivati e efficienti.

    Nel complesso, si tratta di un libro che mi sento di consigliare senza riserve a chi non ha letto tanti libri sull’argomento perché sarà di sicuro una lettura molto stimolante e piena di spunti utili. Credo che rimanga una lettura utile anche per chi ha letto tanti libri sulla gestione del tempo. In questo caso Il metodo Feel-Good sarà un utile ripasso di varie strategie di produttività e un invito ad adottare un approccio più sano, equilibrato e soprattutto sostenibile per conseguire i nostri obiettivi.

    Ecco i voti della mia recensione di Il Metodo Feel Good di Ali Abdaal:

    Utilità4.5 / 5.0
    Facilità di lettura4.5 / 5.0
    Rapporto tempo/benefici4.5 / 5.0
    Media4.5 / 5



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