Niente può fermarti. Can’t hurt me è un libro motivazionale e autobiografico in cui David Goggins racconta l’incredibile percorso che l’ha portato a superare degli enormi ostacoli (tra cui un’infanzia difficilissima) per raggiungere risultati straordinari in campo militare e sportivo. Il libro di David Goggins ha una fortissima carica motivazionale e delinea una filosofia di vita costruita intorno all’idea che per ottenere dei risultati bisogna essere duri con sé stessi, sacrificarsi e spingersi ben oltre i propri limiti. In questo articolo troverai una sintesi degli insegnamenti principali di Niente può fermarti. Can’t hurt me e una mia recensione del libro David Goggins.
La scheda del libro Niente può fermarti. Can’t hurt me di David Goggins
Titolo italiano: Niente può fermarti. Can’t hurt me. Domina la mente e sfida l’impossibile.
Titolo in inglese: Can’t Hurt Me: Master Your Mind and Defy the Odds
Autore: David Goggins
Anno: 2018 (USA), 2023 (Italia)
Numero di pagine: 336
Categoria: Crescita personale, motivazione, biografia
Link per acquistare il libro :
– Amazon (versione italiana)
– Il Giardino dei libri (versione italiana)
Per chi è Niente può fermarti di David Goggins
Come scrivo nella sezione Recensione (alla fine dell’articolo), Niente può fermarti. Can’t Hurt me non è un libro che consiglierei a tutti, ma solo a
- atleti e sportivi che vogliono andare al di là dei propri limiti fisici e mentali per migliorare le proprie prestazioni;
- professionisti e studenti in ambiti altamente competitivi che vogliono aumentare i propri livelli di perseveranza e autodisciplina.
- persone che devono superare periodi e sfide difficili e vogliono ottenere una fonte di ispirazione per diventare più resilienti (soprattutto dopo aver vissuto traumi o esperienze difficili);
- chiunque sia caduto nella trappola dell’autocommiserazione e incolpi gli altri per i propri fallimenti, invece che prendersi le proprie responsabilità
La trama di Niente può fermarti: il libro in un paragrafo
Anche quando la vita è dura con noi stessi e tocchiamo il fondo, è possibile risollevarsi grazie all’incredibile potere della mente. Tutti abbiamo potenziale per diventare una migliore versione di noi stessi, ma troppo spesso ci accontentiamo di sfruttare circa il 40% delle nostre effettive capacità. Con molto cuore, tanta volontà e una mente corazzata ciascuno di noi può diventare una persona completamente diversa. Ma per riuscirci dobbiamo essere disposti a entrare in guerra con i nostri limiti e persino con noi stessi.
L’autore: Chi è David Goggins
David Goggins è un’atleta e motivatore di fama internazionale che vanta un percorso eccezionale sia nel campo militare che nello sport. Ex membro dei Navy SEAL, le forze speciali della Marina statunitense, Goggins è oggi l’unico membro delle forze armate ad aver completato gli addestramenti della Marina, della Scuola dei Ranger e del controllo tattico dell’Air Force. Ha partecipato alle missioni militari in Afghanistan e in Iraq.
Nel mondo dello sport, Goggins si è imposto come un ultramaratoneta eccezionale, partecipando a oltre 60 ultramaratone, triathlon e ultratriathlon, ottenendo spesso posizioni di prestigio e stabilendo record. Il suo nome figura nel Guinness dei primati per un’incredibile impresa: 4.030 trazioni alla sbarra in 17 ore.
Oggi Goggins gode di una grandissima popolarità su internet e tiene conferenze in prestigiose aziende, istituzioni sportive e accademiche. Molto popolari i suoi video in cui mentre corre si rivolge senza filtri alla telecamera utilizzando toni molto diretti e duri.
“Niente può fermarti. Can’t Hurt Me”, il suo primo libro, è diventato un best-seller internazionale con oltre 5 milioni di copie vendute.
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Niente può fermarti (riassunto in italiano): le idee principali
Ecco le idee e gli insegnamenti principali che possiamo ricavare dalla lettura di Niente può fermarti. Can’t Hurt Me di David Goggins.
IDEA #1 – Anche quando tocchi il fondo, puoi risollevarti e raggiungere risultati straordinari
I primi capitoli del libro raccontano la difficilissima infanzia di Goggins che nell’introduzione scrive:
“La vita non è stata tenera con me. Ho sofferto sin da piccolo, sono cresciuto a forza di botte, a scuola mi hanno tormentato e dato del negro innumerevoli volte. All’epoca eravamo poveri, sopravvivevamo grazie ai sussidi, abitavamo in alloggi sovvenzionati dal governo e io ero così depresso che mi sentivo soffocare. Stavo toccando il fondo e le mie prospettive erano davvero schifose. Solo pochi sanno come ci si sente a toccare il fondo, e tra questi ci sono io.”.
Il padre di Goggins maltrattava sia la moglie che i suoi due figli. Per cominciare, Trunnis costringeva la sua famiglia a lavorare nella discoteca di sua proprietà fino a tarda notte. Fin dall’età di sei anni, Goggins doveva svolgere le mansioni normalmente destinate a un dipendente, comprese quelle più ingrate come pulire bagni sporchissimi. Una volta terminati i suoi compiti, l’autore doveva tentare di dormire nel piano di sopra del locale (ma il rumore rendeva impossibile il compito e per questo Goggins era sempre stanco e assonnato a scuola).
Trunnis Goggins era anche molto violento e non perdeva occasione per riempire di botte i figli e la moglie. Ci sono pagine durissime nei primi capitoli in cui Goggins racconta nei dettagli gli abusi subiti prima che sua madre trovasse il coraggio di fuggire da quel marito e padre sadico e violento.
Purtroppo Goggins si dovette scontrare con altri problemi: il razzismo, le difficoltà di apprendimento, problemi economici e tanto altro. Questa infanzia durissima lasciò il segno sul giovane Goggins che più tardi avrebbe riconosciuto i sintomi dello stresso tossico causato dai tanti traumi subiti: balbuzie, perdita di capelli, cambio del colore della pelle per alcune parti del corpo. Arrivato alla soglia dei vent’anni, Goggins si rende conto di aver toccato il fondo: è depresso, obeso, demotivato, senza soldi e non sa cosa fare della sua vita.
Eppure, Goggins riesce a trovare la forza di voltare pagina e mutare le sorti di un destino che sembrava già scritto. Nell’introduzione, l’autore racconta
“La vita che mi era toccata in sorte era la mia, e soltanto io potevo cambiarla. Così sono andato alla ricerca del dolore e mi sono innamorato della sofferenza, finendo per trasformarmi dal più debole pezzo di merda del pianeta nell’uomo più duro che Dio abbia mai creato o almeno così mi piace credere”.
IDEA #2 – Usa lo Specchio delle responsabilità per prendere il controllo della tua vita
L’incredibile percorso di trasformazione di Goggins inizia una sera davanti a uno specchio. Vorrebbe entrare nell’aeronautica ma i suoi risultati scolastici sono un disastro tanto che rischia di perdere l’anno. Come in molte altre parti del libro, Goggins si risolleva entrando in guerra con sé stesso:
“Quella sera, dopo la doccia, ripulii dal vapore lo specchio ossidato e mi guardai bene. La persona che vedevo non mi piaceva affatto. Ero un teppista di bassa lega, senza uno scopo e senza futuro. Ero così disgustato che avrei tanto voluto mollare un cazzotto a quel figlio di puttana e mandare in frantumi il vetro. Invece gli diedi una lezione. Era il momento di essere realisti. «Ma guardati», gli dissi, «credi davvero che l’aeronautica voglia un poco di buono come te? Non vali nulla. Sei una vergogna»”.
Goggins è davanti allo specchio e dopo esseri rasato il viso, si cosparge la testa di schiuma: vuole cambiare aspetto e diventare un’altra persona. Ciò che era iniziato come uno sfogo pian piano diventa una sorta di terapia d’urto. È così che inizia la catarsi dell’autore che scrive:
«È soltanto colpa tua», mi dissi. «Sì, lo so che la situazione è incasinata. So cos’hai passato. C’ero anch’io, bello! Apri gli occhi, cazzo. Nessuno verrà a salvarti il culo! (…)». Quando finii di parlare, ero già rasato a zero. L’acqua mi imperlava il cranio, colandomi dalla fronte e gocciolando lungo il naso. Avevo cambiato aspetto e, per la prima volta, mi sentivo responsabile. Era nato un nuovo rituale, che mi avrebbe accompagnato per anni, aiutandomi a migliorare i voti, a smetterla di lagnarmi e a rimettermi in forma, fino al conseguimento del diploma e all’ingresso in aeronautica.“
Ecco l’origine della tecnica dello Specchio delle responsabilità, una pratica consiste nell’annotare gli obiettivi su post-it e attaccarli a uno specchio, creando un promemoria visivo quotidiano di ciò che si è prefissati di fare. Goggins iniziò utilizzando questa tecnica per stabilire obiettivi e sentirsi responsabile delle sue azioni ogni giorno. Sebbene avesse iniziato ad adottare questa strategia da giovane, Goggins spiega che nel corso degli anni si è reso conto che lo Specchio delle responsabilità poteva essere efficace per chiunque e in qualsiasi fase della vita.
IDEA #3 – Sviluppa una mente corazzata
In molte pagine del libro Goggins racconta episodi ed imprese in cui ha dimostrato di avere una forza mentale fuori dal comune.
Quando decide di entrare nei Navy Seals, riesce a perdere quasi 50 chili in soli 3 mesi per arrivare ai requisiti fisici richiesti dal prestigioso corpo delle forze armate americane. Fallisce per ben 2 volte il tentativo di entrare in queste forze speciali: chiunque al suo posto avrebbe rinunciato, poiché i test di ingresso prevedono settimane durissime in cui gli aspiranti membri sono sottoposti a una serie di prove durissime per metterne alla prova la resistenza fisica e la resilienza. Ma grazie a quella che lui stesso definisce una mente corazzata, Goggins ottiene il suo risultato al terzo tentativo. Questa sua forza mentale si rivela preziosa in tante altre occasioni, in particolare quando affronta una serie di ultra-maratone che porta a termine oltrepassando i suoi limiti fisici.
Goggins spiega che per ottenere una mente corazzata è necessario uscire regolarmente dalla propria zona di comfort e dedicarsi a quelle attività che ci costano fatica. Superare il disagio che associamo ad alcune azioni ci permetterà di rafforzarci ed aumentare la nostra resilienza e forza mentale.
Leggendo molte pagine di Niente può fermarti non si può pensare alla famosa citazioni di Nietsche: “Ciò che non ti uccide ti fortifica”. Per Goggins le avversità e le esperienze negative hanno l’importante funzione di fortificarci. È come se bullismo, razzismo, violenze familiari, umiliazioni, depressione avessero permesso all’autore di sviluppare una sorta di callo nella sua mente per convincersi di essere l’uomo più duro e resiliente del mondo.
IDEA #4 – Non accontentarti di sfruttare solo il 40% delle tue capacità
David Goggins è convinto che la maggior parte delle persone si ferma intorno al 40% del massimo sforzo. Ecco come l’autore presenta la sua ormai famosa Regola del 40%:
“Anche quando sentiamo di aver raggiunto il limite, c’è un altro sessanta da cui attingere. Una volta capito come funziona questo meccanismo, è solo questione di aumentare la tolleranza al dolore e abbandonare le narrazioni limitanti. In questo modo imparerai a non mollare e raggiungerai prima il sessanta per cento, poi l’ottanta e così via. Io la chiamo Regola del 40%. Una volta capito come funziona questo meccanismo, è solo questione di aumentare la tolleranza al dolore e abbandonare le narrazioni limitanti. In questo modo imparerai a non mollare e raggiungerai prima il sessanta per cento, poi l’ottanta e così via. Io la chiamo Regola del 40%”.
Goggins si è servito di questa convinzione sia per superare i durissimi addestramenti militari sia per realizzare imprese sportive incredibili. Come quando corre la San Diego 100, una maratona di 160 chilometri (100 miglia) senza essersi allenato: in modo incredibile riesce a completarla nonostante il suo corpo sia ormai sull’orlo del collasso. Al traguardo ha i piedi insanguinati e pieni di vesciche con 7 delle 10 unghie staccate. È probabilmente in preda ad una grave insufficienza renale perché urina sangue. Ed è talmente esausto da farsela addosso e svenire davanti alla propria compagna Kate.
Sono pagine molto avvincenti in cui il lettore non può fare a meno di alternare un sentimento di ammirazione ad interrogativi sul perché una persona dovrebbe spingersi a tanto.
“Capii che fino a quel momento mi ero sottovalutato, che avrei potuto spingere le mie performance a livelli inauditi, che il umano può sopportare e realizzare molto più di quello che riteniamo possibile, e che tutto inizia e finisce nel cervello. Non era una teoria. Non l’avevo letto in un libro. L’avevo vissuto sulla mia pelle a Hospitality Point. Quell’ultima parte, quel dolore e quella sofferenza, era la mia cerimonia di premiazione. Me l’ero guadagnata. Era una conferma che avevo domato la mia mente almeno per un po’ – e che avevo portato a termine un’impresa unica. Mentre me ne stavo lì rannicchiato in posizione fetale nella vasca, scosso dai brividi, godendomi il dolore, giunsi anche a un’altra conclusione. Se ero riuscito a correre 101 miglia senza preparazione, chissà cosa sarei stato in grado di fare con un po’ di allenamento.”
IDEA #5 – Usa la tecnica del barattolo di biscotti per superare dei momenti difficili
Un altro espediente usato da Goggins per superare le prove più difficili è la cosiddetta tecnica del barattolo di biscotti. Prima di mangiare un biscotto da bambino, Goggins si concedeva sempre un momento per ammirarlo, come esercizio di gratitudine. Più tardi nei momenti difficili, l’autore visualizza una sorta di barattolo immaginario in cui i biscotti di cui essere grato sono le vittorie passate. Goggins impiega questa tecnica per ottenere un promemoria sul tipo di persona che è e su cosa è capace di fare. Nel libro leggiamo
“Tutti abbiamo un barattolo interiore, perché la vita, per sua natura, ci mette alla prova in continuazione. Anche se adesso ti senti abbattuto e giù di morale, sono sicuro che sei in grado di pensare a qualche momento in cui hai sconfitto i pronostici e assaporato il successo. Non devono necessariamente essere grandi vittorie. Può anche trattarsi di una cosa piccola”.
L’autore ci mette in guarda: non è facile usare questa tecnica e ci vuole tanta concentrazione e determinazione per aprire il proprio barattolo e morere il proprio immaginario biscotto, perché nei momenti di grande difficoltà la mente vuole che il dolore finisce e attiva, dunque, un meccanismo di auto-protezione, per cui la
IDEA #6 – Succhia la linfa dai avversari per superare le prove più difficili
Nel quarto capitolo del libro, Goggins racconta di come ha superato una delle prove più difficili della sua vita: le 24 settimane di addestramento necessarie per entrare nei Navy Seals. Lo scopo del BUD/S (il nome di questo durissimo programma) è mettere alla prova dal punto di vista fisico e psichico le reclute, molte delle quali abbandonano durante la cosiddetta Hell Week (settimana dell’inferno) in cui gli istruttori testano soprattutto la forza mentale dei partecipanti.
È durante questi durissimi 7 giorni che Goggins crea la strategia denominata Succhiare la linfa che Goggins descrive così:
“È la chiave per attingere alla propria riserva di energia e trovare nuova forza interiore, lo strumento a cui puoi ricorrere per vincere qualsiasi sfida o sormontare ogni ostacolo, da una partita di scacchi alla competizione con un collega. Può aiutarti a superare un colloquio di lavoro o a eccellere a scuola. E sì, ovviamente aiuta nelle prove fisiche di ogni genere, ma ricorda: si tratta sempre di una partita psicologica che si svolge dentro di te. A meno che tu non sia impegnato in gare agonistiche, non devi necessariamente dominare qualcuno o fiaccarne le resistenze. Anzi, gli altri non devono nemmeno accorgersi del tuo gioco: è una strategia per dare il meglio di te quando il dovere ti chiama. È una sfida mentale con te stesso”.
Goggins se n’è servito per succhiare la linfa dai suoi durissimi istruttori del BUD/S e che ciascuno può usare questa strategia ogni volta che si trova in competizione. Che sia un professore, un allenatore, un superiore al lavoro o un cliente, è sempre possibile guadagnarsi il suo rispetto puntando all’eccellenza. Devi dimostrarle che sei in grado di ottenere risultati straordinari e obbligarla a riconoscere che sei eccezionale. Devi assorbire tutta la negatività dell’altra persona e sfruttrarla per svolgere al meglio il tuo compito. La chiave è dare tutto ciò che abbiamo:
“Non dimenticare mai che le sofferenze fisiche ed emotive hanno sempre un limite! Alla fine tutto passa. Sorridi al dolore e vedrai che sparirà, anche solo per qualche secondo”.
IDEA #7 – Trasforma i tuoi fallimenti in successi con l’After Action Report
Nel corso della sua vita Goggins ha appreso come ripartire da un fallimento per conseguire i suoi risultati. Nel 2012 in particolare, l’autore tenta invano di entrare nel Guinness dei Primati per il maggior numero di trazioni alla sbarra in 24 ore. Questo primo tentativo fallimentare viene utilizzato da Goggins per comprendere cosa è andato storto e preparare il prossimo tentativo. Si tratta della tecnica dell’After Action Report che può essere applicata ogni volta che le cose non vanno come avremmo voluto. Nel libro leggiamo:
“Sono rimasto umile e ho messo da parte la spocchia, perché sapevo benissimo di non essermi meritato il record. Inutile farsi illusioni, i numeri non mentono. Eppure un sacco di gente continua a illudersi e a incolpare gli altri, la sfiga o le circostanze esterne. Io non avevo ceduto a questa tentazione: altro punto a mio favore. (…)
Se stai cercando di rimediare a uno scivolone, dovresti seguire il mio esempio. Analizzati a fondo e ripensa al tuo approccio durante le fasi di preparazione ed esecuzione del tuo fallimento”.
Per mettere in pratica la tecnica dell’After Action Report, puoi
- prendere un foglio di carta per analizzare per iscritto un tuo recente insuccesso;
- parti dai lati positivi, elencando tutto ciò che è andato bene;
- elenca cosa è andato male e devi migliorare per poi studiare le cause del fallimento;
- pianifica subito un nuovo tentativo e inizia a prepararti;
- esegui il tuo piano sfruttando le tecniche della mente corazzata, del Baratollo di biscotti e della Regola del 40%;
- se fallisci ancora, accogli la sofferenza e continua a provarci (l’unica opzione possibile secondo Goggins).
Conclusioni su Niente può fermarti. Can’t Hurt me
Attraverso il racconto dell’incredibile percorso di David Goggins, Niente può fermarti. Can’t Hurt me vuole spronare il lettore a reagire e risollevarsi, qualsiasi destino gli sia toccato. Nessuno lo farà al suo posto: è inutile lamentarsi e rimanere con le mani in mano. Goggins è convinto che tutti possono diventare degli ossi duri capaci di imprese titaniche: per riuscirci è necessario controllare il potere della propria mente e fermarsi solo quando l’obiettivo è stato raggiunto. Come recita il motto di Goggins:
“Non mi fermo quando sono stanco, mi fermo quando ho finito”.
Nelle ultime pagine del libro, Goggins racconta di una riflessione a cui perviene intorno ai 38 anni quando cerca di superare dei gravi problemi di salute:
“Ero orgoglioso della persona che ero riuscito a diventare, contro ogni aspettativa. Avevo combattuto contro me stesso e quel corpo distrutto era il trofeo più prezioso mai conquistato. In quel momento non mi importava di correre di nuovo, di tornare in servizio, né di vivere o morire. Accettare tutto ciò mi fece sentire ancora più grato. (…). Il mio era stato un viaggio solitario. Mi ero perso un sacco di cose importanti: avevo sempre scansato il divertimento, e anche la felicità non era stata esattamente in cima alle mie priorità. (…).
Recensione de Niente può fermarti. Can’t Hurt me di David Goggins
A metà strada tra l’autobiografia e il libro motivazionale, Niente può fermarti. Can’t Hurt me è un libro che mi ha a tratti rapito e interessato ma che nel complesso si è rivelato alquanto deludente. Quando un libro vende più di 5 milioni di copie nel mondo con traduzione in 20 lingue, le aspettative sono molto alte, anche se di sicuro dietro il suo successo troviamo anche la fama di cui Goggins gode su internet e sui social (al momento in cui scrivo è seguito da 20 milioni di persone solo su Instagram).
Possiamo dividere il volume in 3 grandi parti: 1) l’infanzia e adolescenza, 2) la carriera militare e 3) le imprese sportive.
La prima parte è la più avvincente con varie pagine che restituiscono in modo efficace quanto sia stata dura la vita dell’autore.
La seconda e terza parte sono invece molte meno riuscite. Tutte il percorso per entrare nei vari corpi speciali risulta alquanto ripetitivo e ha un po’ annoiato persino una persona come me che è molto affascinato dal mondo dei corpi speciale: solo per dare un esempio, ho rivisto Full Metal Jacket di Kubrick svariate volte e la parte sull’addestramento è proprio quella che preferisco). L’ultima parte racconta le incredibili imprese sportive di Goggins: si tratta delle pagine che rendono questo libro molto adatto a chi pratica sport a livello agonistico e ama lanciarsi sfide estreme. Per la maggior parte dei lettori invece, dopo una prima fase di ammirazione per la tenacia e forza mentale di Goggins, subentrerà un grande interrogativo: perché dovrei emulare una persona che si iscrive ad una maratona di 160 chilometri senza essersi allenato e quasi ci rimette la vita?
Un libro sopravvalutato e riuscito solo in parte, nonostante qualche utile lezione
Come si evince dal resto dell’articolo, ci sono degli insegnamenti e lezioni da trarre dal libro che ha di sicuro una forte carica motivazionale. Interessante è poi l’idea di concludere ogni capitolo con una sfida da mettere in pratica ma il lettore non sempre troverà le tecniche e idee applicabili nella sua vita.
Personalmente non ho apprezzato l’impostazione quasi militare del discorso di Goggins che in soldoni ci propone di entrare in guerra con noi stessi e vincere una battaglia mentale in cui il principale nemico è proprio colui che è davanti al nostro specchio ogni mattina. Penso che la durezza dell’approccio di Goggins possa fare leva su una parte di quelle persone che tendono a trovarsi sempre delle scuse e incolpare sempre gli altri, ma che in generale finisca per allontanare chi cerca semplicemente un modo per conseguire risultati e superare gli ostacoli del quotidiano. Un altre problema riguarda lo stile che è in generale troppo americano e di sicuro fa meno leva su un pubblico europeo.
Per concludere, a mio modesto avviso, si tratta di un libro sopravvalutato e riuscito solo in parte, malgrado alcuni contenuti ed insegnamenti interessanti e utili.
Ecco i voti della mia recensione di Niente può fermarti. Can’t Hurt me di David Goggins:
Utilità | 3.0 / 5 |
Facilità di lettura | 3.5 / 5 |
Rapporto tempo/benefici | 3.5 / 5 |
Media | 3.3 / 5 |
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