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Il tuo secondo cervello: il libro che spiega il metodo “Building a Second Brain” di Tiago Forte

    Il tuo secondo cervello è un libro scritto da Tiago Forte, grande esperto di produttività e gestione della conoscenza. In “Il tuo secondo cervello”, l’autore presenta il suo utilissimo metodo per gestire l’enorme mole di informazioni e conoscenze con cui ciascuno di noi si deve confrontare ogni giorno.

    Il suggerimento di Tiago Forte è costruire un sistema esterno, una sorta di “secondo cervello”, che ci aiuterà a gestire, memorizzare e riutilizzare conoscenze ed informazioni. Oggi ti propongo una sintesi e recensione del libro di Tiago Forte.

    Tempo di lettura: 18 minuti

    La scheda del libro “Il tuo secondo cervello” di Tiago Forte

    La copertina dell’edizione italiana di “Il tuo secondo cervello” di Tiago Forte (edito da Sperling & Kupfer).

    Titolo italiano: Il tuo secondo cervello. Un metodo senza precedenti per organizzare le informazioni e aumentare la tua efficienza
    Titolo in inglese: Building a Second Brain: A Proven Method to Organize Your Digital Life and Unlock Your Creative Potential
    Autore: Tiago Forte
    Anno: 2022 (USA), Italia (2022)
    Numero di pagine: 261
    Categoria: Apprendimento
    Link per acquistare il libro :
    Amazon (versione italiana)
    Il Giardino dei libri (versione italiana)

    Per chi è “Il tuo secondo cervello” di Tiago Forte

    Il tuo secondo cervello sarà una lettura particolarmente interessante per:

    • le persone che vogliono essere sicure di non dimenticare idee informazioni, idee e conoscenze
    • chiunque voglia migliorare il proprio modo di prendere appunti e gestire le proprie conoscenze
    • chi vuole liberare la propria mente dal peso di ricordare tutto, creando una memoria esterna in cui archiviare tutto quello di cui si potrà avere bisogno in futuro (nella vita professionale ed in quella di tutti i giorni).

    Il libro in un paragrafo: la trama di “Il tuo secondo cervello”

    Ciascuno di noi dovrebbe crearsi una sorta di “secondo cervello” in cui archiviare tutte le informazioni, conoscenze ed idee che potrebbero rivelarsi utili per un utilizzo futuro. Avere un sistema esterno di questo tipo libererà la nostra mente dal gravoso compito di memorizzare tutto, permettendole di dedicarsi alla creazioni di idee, pensieri ed in generale espressioni della nostra creatività.

    L’autore: Chi è Tiago Forte

    Tiago Forte, autore de "Il tuo Secondo Cervello"
    Tiago Forte, autore de “Il tuo Secondo Cervello”

    Tiago Forte è un imprenditore e formatore americano, considerato tra i massimi esperti mondiali di produttività, efficacia e gestione della conoscenza. Attraverso i suoi articoli, i suoi video e l’attività di consulenza, Forte ha aiutato migliaia di persone a gestire meglio il proprio tempo e le conoscenze acquisite.

    È autore del libro “Building a Second Brain” (“Il Tuo Secondo Cervello” nell’edizione italiana) in cui spiega il suo famoso metodo BASB che permette di gestire informazione, idee e conoscenze per un utilizzo futuro.

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    Il tuo secondo cervello: le idee principali

    Puoi continuare a leggere questo articolo (più completo) oppure guardare il video:

    Introduzione

    Le informazioni sono una componente essenziale della nostra vita perché sono alla base delle nostre competenze e conoscenze. Ne consegue che gestire le informazioni in modo efficace determina direttamente il nostro successo professionale e la nostra qualità della vita.

    Oggi però ci confrontiamo con un grande problema: siamo esposti a troppe informazioni, tanto che secondo il New York Times ogni giorno consumiamo l’equivalente di 174 quotidiani! Per questo, siamo sempre più vittime di un sovraccarico o esaurimento da informazione, che affatica la nostra mente e ci stressa a causa della paura di dimenticare qualcosa. In questa situazione, i lavoratori passano moltissimo tempo a cercare appunti e file fuori posto e spesso non riescono a trovare le informazioni utili di cui hanno bisogno per svolgere il proprio lavoro.

    A fronte di tutto ciò, è chiaro che non possiamo usare la nostra testa per memorizzare le informazioni perché, come segnala l’autore

    Ogni briciola di energia che spendiamo per ricordare le cose è energia che non impieghiamo per elaborare quel tipo di pensiero che solo gli essere umani sanno produrre: inventare cose nuove, creare storie, riconoscere schemi, seguire il nostro intuito, collaborare con gli altri, studiare argomenti nuovi, elaborare piani, sperimentare teorie.

    — Tiago Forte (in “Il tuo secondo cervello”)

    Questo concetto era già stato espresso da David Allen in “Detto Fatto” ed è alla base del metodo GTD: in soldoni, Allen ci spronava ad usare la nostra mente per generare idee e non per ricordarle.

    #IDEA 1: Devi crearti un secondo cervello

    La necessità di memorizzare idee ed informazioni non è una novità. Da secoli si è diffusa la pratica di tenere un cosiddetto commonplace notebook, una sorta di “zibaldone” o quaderno degli appunti in cui annotare idee ed informazioni di rilievo.

    “Diffusosi in un primo periodo di sovraccarico di informazioni (la Rivoluzione industriale del XVIII e dell’inizio del XIX secolo), il commonplace book non era soltanto un diario o quaderno degli appunti dove appuntare riflessioni personali, ma uno strumento di apprendimento che la classe colta utilizzava per comprendere il mondo in rapida evoluzione (…)”.

    — Tiago Forte (in “Il tuo secondo cervello”)

    Sulla scia di questa tradizione, Tiago Forte propone di creare un “commonplace book digitale”, ossia un sistema in cui idee, conoscenze ed appunti sono organizzati, sincronizzati, salvati e ricercabili su tutti i nostri dispositivi digitali. Oggi abbiamo la fortuna di poter organizzare tutti i nostri appunti e marginalia1 in una sorta di libro personale sempre accessibile e ricercabile.

    L’autore definisce questo zibaldone digitale il “nostro Secondo Cervello”:

    “Pensatelo come la combinazione fra un quaderno degli appunti, un diario personale e un carnet di spunti per nuove idee. (…) il vostro Secondo Cervello è una raccolta di conoscenze private progettata per essere utile lungo tutta una vita di apprendimento e di crescita (…)”.

    — Tiago Forte (in “Il tuo secondo cervello”)


    In questo metodo, i nostri appunti diventano dei “blocchi di conoscenza”, ossia un’unità distinta di informazioni, interpretata secondo il nostro punto di vista. Un appunto potrebbe includere un passaggio di un libro o di un articolo, un’immagine, un’idea o ancora una riflessione su un determinato argomento. E, sebbene ogni blocco di conoscenza abbia un valore intrinseco, possiamo unire vari blocchi in qualcosa di più vasto e strutturato.

    Tiago Forte ci propone, dunque, di abbandonare post-it e bloc-notes (troppo fragili e dispersivi) per dispiegare tutta la potenza dei mezzi digitali, creando una sorta di Secondo Cervello a cui affidare il compito di ricordare l’enorme mole di informazioni che siamo costretti a gestire ogni giorno.

    #IDEA 2: Sfrutta i superpoteri di un Secondo Cervello

    Prima di spiegare come utilizzare il suo metodo, Tiago Forte tiene a spiegare a cosa serve un Secondo Cervello, evidenziando ben 4 “superpoteri”:

    1. Concretizzare nuove idee: scaricando le idee dalla nostra mente per dar loro una forma concreta che ci permetta di lavorare con tali idee
    2. Mostrare nuove associazioni di idee: permettendoci in questo modo di essere più creativi
    3. Incubare le nostre idee nel tempo: combattendo il recency bias, che ci spinge a basarci solo sulle idee più recenti.
    4. Affinare le nostre prospettive uniche: fornendoci più materiale per le nostre attività creative.

    Per sfruttare queste potenzialità, possiamo avvalerci di una delle tante app per prendere appunti. Oggi ne esistono moltissime e l’autore cita nell’ordine Microsoft OneNote, Google Keep, Apple Notes, Evernote e Notion. Si tratta di alternative altrettanto valide e non bisognerebbe cadere nella trappola del perfezionismo che ci spinge a cercare l’app perfetta: meglio provare qualcuna ed iniziare il prima possibile (tanto è facile migrare da un’app all’altra).
    Tutte queste app hanno 4 caratteristiche che le rendono ideali per costruirci un Secondo Cervello. Esse sono multimediali, informali, aperte ed orientate all’azione.

    Sebbene anche gli appunti cartacei possiedano queste caratteristiche, il formato digitale ci permette di sfruttare le fantastiche possibilità offerte dalla tecnologia: ricerca, condivisione, backup, modifica, connessione, sincronizzazione tra dispositivi (solo per citare alcune possibilità).

    In generale, le persone che creano un Secondo Cervello passano attraverso 3 fasi della gestione della conoscenza personale:

    1. Ricordare: gli appunti digitali diventano un aiuto per la memoria, archiviando fatti ed idee che potremmo dimenticare.
    2. Collegare: il Secondo Cervello aiuta a mettere in relazione le idee e diventa un vero e proprio strumento di pensiero.
    3. Creare: le conoscenze ed idee accumulate sono impiegate per creare nuove cose.

    #IDEA 3: Usa il metodo CODE per ricordare ciò che è davvero importante

    Tiago Forte ha elaborato un metodo in 4 fasi per guidarci nel processo di creazione del nostro Secondo Cervello. Si tratta del metodo CODE, un acronimo che sta per:

    • Catturare: salvare in un luogo sicuro quello che ci interessa di più e ci emoziona a livello intuitivo.
    • Organizzare: tenere gli appunti organizzati in funziona della loro fruibilità per i progetti su cui stiamo lavorando
    • Distillare: trovare l’essenza delle idee e degli appunti per facilitare il processo di associazione tra le idee.
    • Esprimere: condividere idee e riflessioni, generate grazie agli appunti.
    Metodo Code di Tiago Forte - Il tuo secondo cervello

    Vediamo più nel dettaglio i quattro passi del metodo CODE.

    #IDEA 4: Catturare: cogli ciò che ti “scuote”

    Dobbiamo considerare i diversi contenuti in cui ci imbattiamo come risorse di conoscenza che ci permettono di cristallizzare ciò che sappiamo in forma concreta. Possiamo suddividere tali risorse in esterne ed interne.
    Tra le risorse esterne più rilevanti abbiamo:

    • estratti di libri o articoli
    • citazioni di podcast, audiolibri o video
    • segnalibri e link preferiti
    • memo vocali
    • appunti
    • immagini
    • spunti e riflessioni ispirate da corsi, conferenze e presentazioni

    Per quanto riguarda le risorse interne, si tratta essenzialmente dei nostri pensieri, ed in particolare:

    • storie e aneddoti personali
    • intuizioni
    • ricordi
    • riflessioni
    • divagazioni.

    In tutti i casi, è molto importante evitare di catturare troppe informazioni e risorse. Spetta a noi di giudicare quali risorse sono più utili, selezionare le più rilevanti ed interpretarle secondo il nostro punto di vista. L’autore consiglia 4 criteri per scegliere:

    • vi ispira?
    • è utile?
    • è personale
    • vi sorprende?

    In sintesi, dovremmo scegliere quello che ci scuote e colpisce. Le ricerche neuroscientifiche indicano che le emozioni ci aiutano ad organizzare il pensiero razionale. Se il nostro intuito ci dice che qualcosa è interessante, allora dovremmo assecondarlo.

    Gli strumenti di acquisizione

    Per catturare efficacemente le informazioni, possiamo avvalerci di una serie di strumenti di acquisizione, concepiti per semplificare il salvataggio d contenuti in formato digitale. Ecco gli strumenti più diffusi:

    • app per la lettura di eBook: come Kindle, Kobo Books, Libby, ReadEra…
    • app per salvare contenuti da leggere in un secondo momento: come Pocket, Instapaper, Matter…
    • app per appunti: come Evernote, Notion, le app pre-installate sui nostri telefoni…
    • app di social media: come Facebook, Instagram, Pinterest…
    • app per ritagliare e salvare pagine web: Evernote Clipper, DropBox Capture, Awesome Screenshot…
    • app per trascrivere contenuti audio/vocali: come SpeechTexter, Speech-to-Text…
    • servizi di terze parti: come Zapier e simili che permettono di automatizzare l’esportazione del contenuto da un’app all’altra.

    Questi strumenti possono essere usati per acquisire una grande varietà di contenuti multimediali tra cui possiamo citare estratti di ebook, articoli, pagine web, citazioni dai podcast, memo vocali, estratti dai video YouTube, trascrizioni dei sottotitoli dei video, estratti delle e-mail e contenuti proveniente da altre app.

    Il tuo secondo cervello - Strumenti di acquisizione
    In questo schema trovi una panoramica completa di tutti gli strumenti che puoi utilizzare per catturare ciò che ti colpisce da libri, articoli, appunti, podcast, video… Le varie app a nostra disposizione ci permettono di centralizzare tutto nel nostro “secondo cervello”.

    Perché esternalizzare i pensieri

    Mettere per iscritto idee o informazioni o esternalizzarle presenta 3 grandi vantaggi:

    • ci aiuta a ricordare e a non perdere buone idee o informazioni utili
    • crea una nuova conoscenza grazie ai collegamenti e le associazioni tra idee e contenuti
    • aiuta a fermare il “loop della reattività”, che ci spinge a reagire immediatamente a dei contenuti solo perché suscitano in noi un senso di urgenza o emozioni forti.

    È importante sottolineare che questo sistema deve rimanere semplice e non richiederci degli sforzi aggiuntivi, anche catturare idee ed informazioni deve diventare un’abitudine.

    #IDEA 5: Organizzare: salva le informazioni in vista del loro utilizzo

    Il nostro Secondo Cervello non è solo un sistema ma anche un ambiente. E in quanto ambiente, esso condiziona fortemente il nostro pensiero. Per l’ambiente fisico sappiamo che dettagli come disposizione dello spazio, temperature ed illuminazione hanno un impatto su pensieri ed azioni (secondo il fenomeno dell'”effetto cattedrale”). La stessa cosa accade per il nostro ambiente digitale:

    “Il vostro Secondo Cervello è come una cattedrale mentale in cui entrare ogni volta che vorrete escludere il mondo esterno e immaginarne uno tutto per voi”.

    — Tiago Forte (in “Il tuo secondo cervello”)

    Per questo motivo, è fondamentale organizzare in modo efficace le informazioni ed idee che man mano catturiamo. Il metodo proposto da Tiago Forte si chiama PARA, un acronimo che sta per

    • Progetti: attività a breve termine nel lavoro o nella vita a cui ci stiamo dedicando adesso
    • Aree: responsabilità a lungo termine che volere gestire nel tempo
    • Risorse: argomenti o interesse che possono essere utili in futuro
    • Archivio: elementi inattivi delle altre 3 categorie.

    La particolarità di questo metodo è che invece di organizzare idee ed informazioni per tipi, esso propone di farlo in base alla loro utilità immediata. Vediamo ora

    1) Progetti

    I progetti possono essere di varia natura (di lavoro, personali o collaterali) ma tutti hanno 2 caratteristiche principali: 1) sono delimitati nel tempo e 2) devono dare un risultato specifico. Organizzare le informazioni in base ai nostri progetti ci porta ad essere più selettivi e concreti.

    2) Aree

    Non tutto ricade nella categoria dei concetti. Il concetto di area ci serve per definire un ambito della nostra vita personale e professionale che non ha date di scadenze e che non deve produrre un risultato specifico. In ogni aree, possiamo, infatti, avere più progetti. Nell’area salute, potremmo avere il progetto di perdere chili, mentre nell’area finanze potremmo inserire il progetto di mettere da parte un fondo sicurezza di 5000 euro.

    3) Risorse

    La terza categoria riguarda essenzialmente ciò che non possiamo inserire nelle prime due categorie e che può includere qualsiasi argomento su cui ci interessa raccogliere informazioni. La differenza rispetto ai progetti ed alle aree è che in questo ambito salviamo informazioni per un prossimo futuro.

    4) Archivio

    Nell’archivio salviamo tutti gli elementi delle categorie precedenti che non. sono più attivi, tra cui progetto completati o abbandonati, aree a cui non siamo più interessati. risorse che non sono più rilevanti (come un hobby che non ci interessa più). L’autore sottolinea l’importanza di avere un archivio nel metodo PARA, perché ci permette di sgomberare il nostro spazio di lavoro inserendo in una sorta di cella frigorifera idee e informazioni di cui non abbiamo immediato bisogno.

    Come funziona il metodo PARA

    Il metodo PARA può essere usato ovunque, ed in particolare per organizzare le nostre cartelle sul computer, la nostra piattaforma di salvataggio nel Cloud (DropBox o Google Drive) e nella nostra app per gli appunti.

    In tutti questi luoghi, dovremmo seguire la stessa organizzazione ed avere 5 cartelle/gruppi. Ecco un esempio:

    • Progetti (23)
      • Scrivere articolo su gestione del tempo
      • Cambiare assicurazione sull’auto
    • Aree (10)
      • Salute
      • Finanza personale
      • Casa
    • Risorse (40)
    • Archivio (200)
    • In entrata / Inbox (0)

    È importante notare che la fase di cattura deve essere distinta da quella di organizzazione. Per questo abbiamo bisogno della cartella “In entrata” in cui salvare tutto in vista di una successiva organizzazione.

    Quando organizziamo gli elementi catturati, dobbiamo spostare dove ci saranno più utili il prima possibile. Mettere un appunto in una cartella progetto, ci permetterà di ritrovarla la prossima volta che lavoriamo a quel progetto. Identico discorso per ciò che mettiamo nelle cartelle aree. Tiago Forte insiste molto su una caratteristica del metodo PARA: non è un metodo di archiviazione, bensì un sistema per produrre e creare. La nostra organizzazione dovrà dunque riflettere questo obiettivo.

    #IDEA 6: Distillare: cerca l’essenza

    La terza tappa del metodo CODE consiste nel distillare idee ed informazioni. I nostri appunti sono qualcosa da usare in futuro e per questo motivo, dopo averli presi, dobbiamo raffinarli. Ciò che annotiamo dovrebbe rimanere accessibile per un’utilizzazione futura ed il miglior modo per farlo è sottolinearli per evidenziare i punti più importanti.

    La tecnica della Sintesi Progressiva di Tiago Forte

    Per facilitare questo processo, Tiago Forte propone la tecnica della Sintesi Progressiva che prevede 4 tappe:

    1. Prendere appunti
    2. Mettere dei passaggi in grassetto
    3. Sottolineare alcuni passaggi
    4. Creare un sommario finale

    Vediamo come funziona questo metodo con un esempio fornito dall’autore:

    1. Prendere appunti: ci imbattiamo in un articolo online che ci sembra interessante e decidiamo di salvarlo per leggerlo più tardi, nell’ideale tramite un’app come Pocket o Instapaper. Quando siamo pronti per leggere l’articolo, evidenziamo i passaggi più importanti nell’app e li ricopiamo nella nostra app per prendere gli appunti, diciamo Evernote, Notion o simili2.
    2. Mettere dei passaggi in grassetto: apriamo il nostro appunto nella nostra app preferita e mettiamo in grassetto le informazioni principali quali parole chiave, frasi che riassumono le idee principali ed in generale ciò che ci colpisce di più. Dopo questo passaggio, il nostro appunto è già più facile da usare in futuro.
    3. Sottolineare alcuni passaggi: per gli appunti un po’ più lunghi ed elaborati, possiamo usare la funzione evidenziatore della nostra app per gli appunti per evidenziare le parti più interessanti tra quelle che già avete messo in grassetto. SI tratta di sottolineare quelle frasi che racchiudono il messaggio del testo originale.
    4. Creare un sommario finale: la quarta ed ultima tappa è opzionale e può essere usata per quegli appunti che sono particolarmente utili per un nostro progetto o nella nostra vita. Con questa tappa, aggiungiamo un una sintesi prima degli appunti in cui riassumere l’articolo in un un elenco puntato. Per farlo, possiamo guardare solo le parti che abbiamo messo in grassetto e sottolineato in precedenza e creare una piccola sintesi iniziale a parole nostre. Grazie a questo sommario, riusciremo a estrapolare rapidamente i contenuti principali dell’articolo in qualche secondo.

    Pensa sempre ai tuoi bisogni futuri

    Un buon consiglio per utilizzare questo metodo ne migliore dei modi è pensare al nostro futuro io:

    “L’impegno che mettere nella tecnica della Sintesi Progressiva ha un unico scopo: rendervi semplice trovare e lavorare con i vostri appunti in futuro. Quando dovete pensare e creare, ‘più” non equivale a’meglio'”.

    — Tiago Forte (in “Il tuo secondo cervello”)

    Ogni volta che evidenziamo qualcosa dovremmo sforzarci di selezionare solo le parti più importanti ed essere il più sintetici possibile. Il miglior modo per riuscirci è porsi costantemente la domanda: “queste informazioni che sto evidenziando potranno essere utili, interessanti e facilmente utilizzabili da me stesso in futuro?”.

    #IDEA 7: Esprimere: mostra il tuo lavoro

    La quarta tappa del metodo CODE è esprimere. Nella visione di Tiago Forte, tutte le tappe precedenti sono, infatti, finalizzate alla creazione di qualcosa di nuovo o alla divulgazione. In soldoni, abbiamo catturato, organizzato e distillato idee ed informazioni allo scopo di esprimerle in un modo diverso.

    Nessuno, infatti, crea dal nulla: tutto è un remix di contenuti ed elementi già esistenti. È importante citare le proprie fonti ed influenze: ciò non diminuirà il valore del nostro lavoro, ma lo aumenterà. Ognuno di noi potrà creare qualcosa di nuovo mixando e combinando elementi già esistenti tra loro e con le nostre idee ed informazioni pregresse.

    Scomporre le informazioni in “pacchetti Intermedi”

    Nel metodo del Secondo Cervello, è molto importante il concetto di “Pacchetti Intermedi” che Forte definisce come i piccoli blocchi di lavoro di cui si compone il vostro lavoro e che sono inclusi nel nostro Secondo Cervello. Tra gli esempi di “Pacchetti Intermedi” troviamo appunti, documenti, articoli salvati, bozze, slide: ciascuno di questi elementi può essere impiegato come pacchetto intermedio nell’ambito di un progetto o obiettivo più vasto.

    Ognuno di noi sta già utilizzando una versione dei Pacchetti Intermedi e non ci resta quindi che

    • catturarle in un unico luogo (es. un’app per gli appunti) per poterle ritrovare velocemente;
    • organizzarle in base ai nostri progetti, aree e risorse (secondo il metodo PARA)
    • distillarle per arrivare alla loro essenza e ancora una volta essere in grado di recuperarle velocemente

    I 4 metodi per recuperare e riutilizzare i nostri appunti

    Esistono 4 metodi per recuperare i nostri “Pacchetti Intermedi” e più in generale le conoscenze catturate:

    • Ricerca: dovrebbe essere il primo metodo di recupero perché sfrutta la potenza incredibile della funziona ricerca della nostra app per appunti.
    • Navigazione: molte persone preferiscono navigare tra le cartelle e le sottocartelle della propria app per gli appunti per trovare le informazioni.
    • Etichette: le etichette o tag creano dei collegamenti tra appunti che trattano dello stesso argomento. Così anche se appartengono a cartelle o progetti diversi, esisterà comunque un collegamento tra le app.
    • Serendipità: si tratta di una modalità più casuale per trovare appunti ed informazioni, ma che può rivelarsi altrettanto utile. Avere appunti di natura visiva e scambiare con gli altri su un progetto può aiutarci a trovare informazioni attraverso la serendipità.

    La fase dell’espressione è fondamentale perché, secondo l’autore, conosciamo solo ciò che facciamo e possiamo dire di conoscere qualcosa solo quando mettiamo in pratica le nostre idee per creare qualcosa con le nostre conoscenze. Più ci esprimiamo e creiamo, più potremo dispiegare il nostro potenziale creativo.

    Conclusioni

    Per concludere, attraverso “Il tuo secondo cervello” Tiago Forte ci fornisce un sistema strutturato per catturare e ricordare idee, informazioni e conoscenze in vista di un utilizzo futuro. Si tratta di un metodo (definito in inglese “Building a Second Brain” utilissimo che ciascuno di noi dovrebbe utilizzare almeno in parte, vista l’enorme quantità di informazioni a cui siamo esposti quotidianamente. Ciascuno potrà costruirsi un “Secondo Cervello” a sua immagine e somiglianza: l’importante è che il sistema ci sia congeniale e soprattutto ci permetta di fare progressi.

    Recensione di “Il tuo secondo cervello” di Tiago Forte

    “Il tuo secondo cervello” illustra in modo chiaro e schematico il metodo BASB (Building a Second Brain) di Tiago Forte. Ricco di esempi e ben organizzato, il libro riesce nel duplice intento di far capire l’importanza di crearsi un sistema di gestione della conoscenza e nello spiegare chiaramente le tappe per passare all’azione.

    Personalmente, avrei preferito che il libro andasse un po’ più in profondità: avendo già letto e studiato vari articoli di Tiago Forte (disponibili in inglese sul suo blog), ho avuto l’impressione che l’autore americano in certi capitoli abbia semplicemente “allungato il brodo”, tenendosi un bel po’ di sostanza per il corso di 500 euro in cui insegna questo metodo più nel dettaglio. Tuttavia, il libro rimane molto utile e prezioso perché rappresenta una guida chiara ed in italiano per migliorare la propria capacità di gestire le idee, informazioni e conoscenze.

    Ecco i voti della mia recensione a “Il tuo secondo cervello” di Tiago Forte

    Utilità4.5 / 5
    Facilità di lettura4.3 / 5
    Rapporto tempo/benefici4.0 / 5
    Media4.2 / 5



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    Fonti e riferimenti

    1. Con il termine marginalia, si intendono i commenti ed appunti aggiunti a margine di un libro o documento.
    2. In realtà queste app si sincronizzano tra loro, per cui è possibile fare in modo che ad esempio i passaggi evidenziati in Pocket creino una nota in Evernote

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