“I quattro accordi” è un famoso libro di crescita personale e spiritualità scritto dall’autore messicano Miguel Ruiz. Pubblicato nel 1997, si tratta di uno dei libri di crescita personale più letti di sempre con oltre 11 milioni di copie vendute nel mondo e traduzioni in 46 lingue. Nel testo l’autore illustra 4 principi d’ispirazione tolteca da mettere in pratica per essere più felici e migliorare i propri rapporti con gli altri.
In questo articolo ti propongo una sintesi e recensione de “I Quattro accordi” di Don Miguel Ruiz.
Tempo di lettura: 8 minuti
La scheda del libro “I quattro accordi” di Miguel Ruiz
Titolo italiano: I quattro accordi. Guida pratica alla libertà personale. Un libro di saggezza tolteca
Titolo in inglese: The Four Agreements: A Practical Guide to Personal Freedom
Autore: Miguel Ruiz
Anno: 1997 (USA), 2011 (Italia)
Numero di pagine: 122
Categoria: Crescita personale, felicità, spiritualità
Link per acquistare il libro :
– Amazon (versione italiana)
– Il Giardino dei libri (versione italiana)
Per chi è “I quattro accordi toltechi” di Don Miguel Ruiz
“I quattro accordi” è uno di quei libri che tutti dovrebbero leggere. È una lettura che si rivelerà particolarmente utile per
- chi si sente spesso insoddisfatto della propria vita
- chiunque sia un po’ troppo suscettibile rispetto alle parole ed azioni degli altri
- tutte le persone che vogliono migliorare i propri rapporti interpersonali.
La trama di “I quattro accordi”: il libro in un paragrafo
Se vogliamo sentirci più felici e realizzati, dobbiamo rompere con gli “accordi” presi con noi stessi e con gli altri per adottare dei nuovi principi. In particolare, dobbiamo mettere in pratica 4 potenti accordi di ispirazione tolteca: 1) Sii impeccabile con la parola, 2) Non prendere nulla in modo personale, 3) Non supporre nulla e 4) Fai sempre del tuo meglio.
L’autore: Chi è Miguel Ruiz
Miguel Ruiz è un autore, “sciamano” ed insegnante messicano mondialmente conosciuto grazie al successo del suo best-seller “I quattro accordi”. Meglio conosciuto come Don Miguel Ruiz, nasce nel 1952 da una famiglia di guaritori messicani che si ispirano alla tradizione degli antichi toltechi (un popolo precolombiano che viveva tra il X e XII secolo in Messico). Si laurea in medicina ed esercita la professione di chirurgo per alcuni anni. In seguito ad un incidente stradale quasi fatale, decide di mettere da parte la medicina ed inizia un percorso di riflessione e ricerca spirituale che lo porteranno a capire le verità essenziali della vita. La sua filosofia personale combina gli insegnamenti derivanti dall’antica mitologia tolteca con principi più pratici legati al buon senso.
La notorietà mondiale arriva dopo la pubblicazione de ‘I quattro accordi” nel 1997 che ha venduto oltre 11 milioni di copie nel mondo. In seguito, Ruiz ha pubblicato vari libri tra cui possiamo segnalare “La padronanza dell’amore” (1999), “Vivere i quattro accordi nel quotidiano” (2001), “Il Quinto accordo (2010) e “Le tre domande” (2018).
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I quattro accordi (riassunto in italiano): le idee principali
In questo articolo-riassunto e questo video troverai i principali insegnamenti del libro “I quattro accordi” di Miguel Ruiz.
Introduzione ai quattro accordi: l’addomesticamento e il sogno del pianeta
A tutti noi sono state insegnate una serie di regole, credenze e leggi che governano le nostre società e che Ruiz definisce “il sogno del pianeta”. È accaduto quando eravamo bambini: non abbiamo potuto scegliere in cosa credere e siamo stati costretti ad essere d’accordo con ciò che gli adulti ci hanno insegnato. L’autore definisce questo processo come “l’addomesticamento” degli essere umani, perché gli adulti insegnano ai bambini usando il metodo comunemente utilizzato con gli animali domestici: punizione e ricompensa.
Durante l’addomesticamento perdiamo tutte le nostre tendenze normali ed adottiamo un sistema di credenze che diventa una sorta di “Libro della Legge” che governa la nostra mente. Formiamo così dentro di noi una sorta di “Giudice interiore” che usa il libro della legge per giudicare qualunque cosa facciamo, diciamo, pensiamo e proviamo.
Ma c’è un problema: il “Giudice interiore” sbaglia, perché il sistema di credenze, cioè il “Libro della Legge”, è tutto sbagliato. L’intero sogno è basato su leggi false. Per questo motivo, non possiamo vedere la verità. Ci sfugge a causa degli accordi e delle credenze immagazzinate nella nostra mente. È come vivere in una nebbia che non ci fa vedere la realtà. Gli antichi toltechi la chiamavano mitote. La nostra mente si trova in una grande mitote nel quale non possiamo vedere chi siamo realmente.
Durante l’addomesticamento, abbiamo creato un’immagine di come dovremmo essere per farci accettare da tutti. Cercando di essere all’altezza delle aspettative degli altri, creiamo un’immagine di perfezione che ci impedisce di accettarci per quello che siamo veramente. E per questo motivo, soffriamo e non riusciamo ad accettare noi stessi per quello che siamo e gli altri per quello che sono.
“In tutta la vita nessuno ci fa più male di quanto ce ne facciamo da soli”.
Nella vita abbiamo stipulato tantissimi accordi con noi stessi, gli altri e con la società. Gli accordi più importanti sono quelli presi con noi stessi. Se vogliamo davvero provare gioia e realizzarci nella vita, dobbiamo rompere tutti questi accordi che abbiamo appreso durante l’addomesticamento e che sono basati per lo più sulla paura di non essere accettati dagli altri.
A quel punto potremmo adottare quattro accordi potenti che potranno cambiare l’intero sistema dei nostri vecchi accordi. Per adottarli è necessaria una forte volontà, ma ne varrà la pena perché grazie ad essi la trasformazione della nostra vita sarà impressionante.
I “Quattro Accordi” sono:
- Sii impeccabile con la parola
- Non prendere nulla in modo personale
- Non supporre nulla
- Fai sempre del tuo meglio.
Il primo accordo: Sii impeccabile con la parola
Le parole hanno un grande potere: grazie ad esse possiamo esprimerci, comunicare, pensare e plasmare gli eventi della vita.
“La parola è il più potente strumento a disposizione degli essere umani. È lo strumento della magia. Ma come una spada a doppio taglio, può creare un sogno magnifico, oppure distruggere tutto”.
Usare bene il potere della parola è fondamentale perché una sola parola può cambiare una vita o rovinarla. Le parole di un genitore, ad esempio, hanno un peso grandissimo. Se da piccoli ci è stato detto che non siamo belli, intelligenti o portati per una certa attività, questa credenza ci seguirà per tutta la vita. La parola entra, infatti, nella nostra mente cambiando le nostre credenze in meglio o peggio.
Proprio a causa del suo grande potere, dobbiamo essere impeccabili con la parola. Essere impeccabili con la parola significa non parlare contro noi stessi. Anche se offendo qualcuno, in realtà sto usando la parola contro di me, perché quella persona mi odierà ed il suo odio mi farà del male. Anche quando la parola sembra far male agli altri, essa in realtà sta facendo male a noi stessi.
È come se ci gettassimo addosso degli incantesimi attraverso le parole. Uno degli incantesimi più pericolosi è il pettegolezzo, che si diffondono tra le persone come un virus informatico. Se qualcuno inizia a diffondere un pettegolezzo su una persona, allora molte altre rischieranno di credere al pettegolezzo, adottando una credenza errata. Le persone la cui mente è intasata dai pettegolezzi, non potranno interpretare correttamente la realtà.
Non sono solo le parole degli altri ad essere pericolose, perché parliamo costantemente anche con noi stessi. La maggior parte delle volte, ci diciamo cose del tipo “sono brutto”, “sono grasso”, “sono stupido” e simili. Tuttavia, bisogna considerare che la nostra opinione è solo un punto di vista e, dunque, non è necessariamente vera.
Adottando il primo accordo, diventeremo immuni non solo rispetto alle parole negative degli altri ma anche rispetto alle credenze errate che ci siamo formati rispetto a noi stessi. La parola è uno strumento potente e spetta a noi usarla per diffondere amore verso gli altri e noi stessi.
“L’impeccabilità della parola può guidarvi verso la libertà personale, verso il successo e l’abbondanza. Può togliervi la paura e trasformarla in gioia ed amore”.
Il secondo accordo: Non prendere nulla in modo personale
Non dovremmo mai prendere le cose personalmente, qualunque cosa accada. Durante il nostro addomesticamento, impariamo a prendere tutto in modo personale.
“Se ti vedo per strada e dico ‘Sei proprio uno stupido’, senza neppure conoscerti, è evidente che non sto parlando di te, ma di me”.
Se prendiamo un insulto in modo personale è come se fossimo d’accordo con esso. Bisogna considerare che quello che dicono gli altri segue gli accordi che hanno preso con se stessi. Sia quando riceviamo un insulto o un complimento, non dovremmo dare troppo peso alle parole degli altri perché derivano da un sistema di credenze che non è il nostro.
Non dovremmo prendere personalmente nemmeno le opinioni che abbiamo su noi stessi, perché non sono necessariamente vere. Durante l’addomesticamento ci sono stati inculcati degli accordi che ci portano ad avere una visione di noi stessi che non corrisponde necessariamente alla realtà. A volte poi ci sono mille pensieri discordanti nella nostra testa, creando un conflitto interiore.
Quando non prendiamo nulla in modo personale, ci evitiamo un bel po’ di dispiaceri. Scompaiono rabbia, invidia, gelosia e tristezza. Certo, il mondo può ancora spettegolare su di noi, ma non prendendo nulla personalmente, è come se fossimo immuni dalle influenze esterne.
E quando questo secondo accordo diventerà un’abitudine, ci fideremo solo di noi stessi, ci sentiremo responsabili solo delle nostre azioni e le azioni e parole degli altri non avranno alcun impatto su di noi.
Il terzo accordo: Non supporre nulla
“Abbiamo la tendenza a fare supposizioni su tutto. Il problema è che poi le prendiamo per vere”.
Quando non comprendiamo una cosa, facciamo delle supposizioni. Invece di chiedere chiarimenti, supponiamo. Nei rapporti, ciò crea grandi problemi perché supponiamo che il nostro partner sappia ciò che pensiamo e vogliamo. Se il partner non soddisfa le nostre aspettative, allora ci sentiamo feriti. E le supposizioni non riguardano solo gli altri ma anche noi stessi.
È un grande errore, che possiamo evitare facendo delle domande. Se non capiamo, ci basta chiedere. La risposta renderà inutile ogni supposizione. Dobbiamo trovare il coraggio di chiedere, smettendola di supporre tutto.
È un accordo abbastanza difficile da mettere in pratica, perché siamo abituati a fare supposizioni su tutto e tutti.
Il quarto accordo: Fai sempre del tuo meglio
Il quarto accordo ci aiuta a mettere in pratica i primi tre. In qualunque circostanza, dovremmo fare sempre del nostro meglio. Ma bisogna considerare che il nostro meglio può cambiare da un momento all’altro. Il nostro meglio sarà talvolta eccellente, talvolta appena sufficiente.
È un concetto molto importante perché spesso pretendiamo da noi stessi di essere sempre al top. È impossibile e spesso dovremmo accontentarci del meglio che possiamo in un determinato momento.
Non possiamo rendere nello stesso modo la mattina appena svegli quando siamo ben riposati e la sera quando siamo stanchi ed assonnati. Identico discorso per la salute: il nostro meglio sarà diverso quando siamo sani o malati.
Quando sappiamo di aver fatto del nostro meglio e di aver dato tutto ciò che possiamo dare in quel determinato momento, non potremmo giudicarci ed avere sensi di colpa. Qualsiasi sia il risultato finale, non ci puniremo e saremo più gentili con noi stessi.
“Facendo del vostro meglio, vivrete intensamente. Sarete produttivi e buoni con voi stessi, perché vi donerete alla famiglia, alla vostra comunità, a tutto”.
Il vantaggio di fare sempre del nostro meglio è che agiamo perché amiamo farlo e non per ottenere una ricompensa. Quando agiamo per il piacere di farlo, allora iniziamo ad amare ciò che facciamo. La ricompensa arriverà comunque, ma noi non l’avremmo aspettata impazientemente.
È anche un modo di accettarci perché quando il nostro “Giudice interno” tenterà di condannarci, potremo sempre dire che abbiamo fatto del nostro meglio. Dobbiamo trasformare ogni azione in un rito ed abitudine in cui facciamo del nostro meglio.
Conclusioni su “I quattro accordi toltechi”
Mettendo in pratica i quattro accordi toltechi, avremo una vita più bella e felice. Possiamo scegliere di metterli in pratica da oggi stesso. Se rompiamo un accordo oggi, possiamo ricominciare daccapo domani. All’inizio sarà difficile, ma pian piano diventerà sempre più facile fino a quando capiremo che stiamo controllando la nostra vita grazie al potere di questi 4 accordi.
“Vivete giorno per giorno, fate sempre del vostro meglio per mantenere gli accordi e presto diventerà più facile. Oggi è l’inizio di un nuovo sogno”.
Per adottare i 4 accordi, dobbiamo rompere con i vecchi. Per riuscirci dobbiamo padroneggiare 3 arti:
- La padronanza della consapevolezza: ci permette di comprendere che non siamo liberi e diventare consapevoli delle credenze limitanti e basate sulla paura che ci rendono infelici.
- La padronanza della trasformazione: ci consente cambiando gli accordi che ci fanno soffrire per riprogrammare la mente a modo nostro. Il modo migliore per riuscirci è adottare credenze alternative come i quattro accordi.
- La padronanza dell’intento: si tratta di quella “parte della vita che rende possibile la trasformazione dell’energia”. Ogni giorno ci svegliamo con una certa quantità di energia. Per dirigere queste energie, dobbiamo controllare le nostre emozioni, perché sono quest’ultime a determinare la nostra visione del mondo. Solo controllando le emozioni, potremo avere abbastanza potere personale per cambiare gli accordi.
Ruiz ci invita ad adottare i quattro accordi per smettere di soffrire ed essere felici. Dipende solo da noi.
“In realtà, non c’è nessuna ragione per soffrire. L’unico motivo per cui soffrire è che avete scelto di farlo. (…) Lo stesso vale per la felicità. L’unica ragione per cui siete felici è perché avere scelto di esserlo. La felicità è una scelta e così anche la sofferenza”.
Recensione di “I quattro accordi” di Miguel Ruiz
Scritto in un linguaggio semplice ed accessibile, il libro più conosciuto di Miguel Ruiz riesce a condensare in poco più di 100 pagine una serie di utilissimi consigli per migliorare la propria vita. Si tratta, dunque, di un libricino molto prezioso che mi sento di consigliare a tutti. In alcuni passaggi, l’autore si addentra un po’ troppo nel mondo della spiritualità tolteca e ciò potrebbe infastidire alcuni lettori meno sensibili a questi temi. Tuttavia, dopo poche righe Ruiz sa “riprendersi”, tornando a distillare consigli carichi di buon senso ed intelligenza. Non è un caso che questo libro sia diventato un best-seller internazionale: la sua universalità ed utilità lo rendono una lettura quasi obbligatoria per chi si interessa al miglioramento personale.
Ecco i voti della mia recensione a “I Quattro accordi” di Miguel Ruiz:
Utilità | 4.5 / 5 |
Facilità di lettura | 5 / 5 |
Rapporto tempo/benefici | 5 / 5 |
Media | 4.8 / 5 |
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